"Incontreremo il Governo". E la piazza si svuota

Lo ha annunciato il leader della protesta, Stefano Puzzer, dopo un incontro con il Prefetto. "Domani la ministra dell'Interno lo confermerà in Parlamento". La protesta si sposta in Porto Vecchio. Blindati i varchi del molo VII

"Incontreremo il Governo". E la piazza si svuota
Il ministro dell'Agricoltura, Patuanelli, sarà a Trieste il 23 ottobre prossimo, per incontrare i manifestanti anti green pass. Lo ha annunciato alla piazza il leader della protesta, Stefano Puzzer, dopo un lungo incontro con il prefetto Valenti. I manifestanti hanno abbandonato il presidio di piazza dell'Unità d'Italia, spostandosi - in accordo con le autorità - nella zona del Porto Vecchio.

"Al termine dell'incontro con il Prefetto" ha spiegato Puzzer alla folla riunita in piazza Unità "abbiamo ricevuto le seguenti comunicazioni e raggiunto il seguente accordo: domani mattina il ministro Lamorgese in question time al Parlamento riferirà che sabato 23 ottobre ci sarà un incontro a Trieste con il ministro Patuanelli a cui chiederemo l'abrogazione dell'obbligo vaccinale del Green Pass. "

"Abbiamo chiesto che insieme al ministro Patuanelli all'incontro sia presente anche il Ministro della salute, Speranza."

"In attesa dell'incontro di sabato" ha concluso Puzzer "abbiamo concordato che i manifestanti si spostino per questa notte in Porto Vecchio. In questi giorni organizzeremo un corteo, perché la protesta non si ferma, e continueremo a monitorare la situazione insieme, fino all'abrogazione di queste leggi discriminatorie e liberticide." 

"Non dico che è un punto di arrivo" ha aggiunto Puzzer. "Ma questa è la prima piazza che che riesce a parlare con il Governo e a chiedergli, guardandolo negli occhi, di cancellare il green pass. 

Intanto, le forze dell'ordine hanno blindato l'accesso del molo VII con new jersey e barriere in ferro. Si è risolta, invece, la situazione nella zona all'intersezione tra via Locchi e viale dei Campi Elisi, dove però è proseguito a lungo il confronto tra Polizia e Carabinieri e piccoli gruppi di manifestanti. Numerosi i mezzi pesanti rimasti bloccati, con la viabilità bloccata in tutta l'area.

La cronaca della giornata
La conclusione della giornata più difficile tra quelle di questi ultimi giorni, aperta dallo sgombero del varco di accesso al Porto. La polizia, con camion idranti, è entrata in azione alle 9. Prima tentando di convincere i manifestanti ad allontanarsi. "Dobbiamo rendere fluido l'ingresso e l'uscita del porto", ha detto un funzionario di polizia ai manifestanti.

Si è creato un muro contro muro. Verso le 9 e mezza un cordone di poliziotti in tenuta anti sommossa ha cominciato a spingere i manifestanti, i quali hanno opposto resistenza, appoggiandosi agli scudi degli agenti.

In alcuni momenti sono entrati in azione gli idranti, nel tentativo di disperdere la folla.

Se inizialmente, verso le 8, al varco 4 si contavano fra le trecento e le quattrocento persone, la sensazione è che nelle ore successive il numero sia cresciuto, forse richiamato dal tam tam lanciato dagli stessi manifestanti, oltre che dalle notizie che ormai circolavano.

L'annuncio dell'imminente sgombero era stata infatti battuta da una agenzia d'informazione già poco dopo le 7 e a quel punto fonti delle forze dell'ordine non hanno potuto che implicitamente confermare quanto era stato programmato.

Alle 12.30, Il varco 4 del Porto di Trieste  poteva dirsi sgomberato. Lo forze dell'ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) sono avanzate lentamente utilizzato anche i lacrimogeni. I manifestanti sono arretrati protestando violentemente, una parte è rimasta dalle parti del porto, la maggioranza è confluita in piazza del'Unità, poi si è formato un corteo spontaneo e non autorizzato che ha risalito corso Italia sino a piazza Goldoni, ha imboccato via Carducci per poi riconfluire in Piazza dell'Unità. Qui, alcune migliaia di persone hanno dato vita ad un sit-in, che si è sciolto, come detto, solo con l'annuncio dell'incontro di sabato con il Governo.

Con il passare delle ore, tuttavia, davanti al Porto nuovo la situazione si è nuovamente complicata. Il varco 4 del porto nuovo è stato di nuovo bloccato. Circa 300 persone non permettevano alla polizia di uscire mettendosi davanti ai blindati. Altri scontri, a Campi Elisi nella zona del bivio con via Schiaparelli-via Locchi. Le strade erano bloccate. Gruppi di manifestanti si sono assiepati sopra il ciglio del muro dove inizia la collina e lanciavano bottiglie e oggetti dopo aver rovesciato altri cassonetti in via Campi Elisi; sono tornati in funzione gli idranti, ma per le forze antisommossa  era difficile stanarli. Una classica situazione di guerriglia urbana. Lunghe file di autoarticolati si sono formate sino dal rione di San Giacomo. Una situazione, anche in questo caso, risolta solo al calare della sera.