Portuali di Trieste, confermato il blocco dello scalo da venerdì

Protesta allargata a tutta Italia. Il portavoce Puzzer, venerdì ci aspettiamo a Trieste 30 mila persone

Nella sede del coordinamento dei portuali di Trieste è uno squillo continuo di telefoni, attestazioni di solidarietà arrivano da tutta Italia in quello che appare l'epicentro di un malessere diffuso ed è forse proprio per questo che il suo portavoce Stefano Puzzer ha deciso di non accontentarsi dei tamponi gratuiti chiesti e ottenuti, ma di confermare lo stop delle attività con picchetto ad oltranza dal 15 di ottobre e "venerdì ci aspettiamo a Trieste 30 mila persone", dice.

"A noi dispiace bloccare il porto non bastavano più i cortei, noi speriamo che il segnale arrivi in Europa, speriamo che
l'Europa faccia togliere questo Green pass
" aggiunge.

Da Trieste a Genova, da Gioia tauro a Napoli e Venezia. Puzzer dice blocchiamo tutti i porti, tutte le merci. 
E rispetto alle dimissioni annunciate dal presidente del porto di Trieste Zeno D'Agostino - al cui fianco i portali stessi si erano spesi in tante battaglie - Puzzer taglia corto "noi non siamo contro D'Agostino, ma se lui vuole dimettersi si dimetta".   

"Ma a differenza degli altri porti italiani qui la concorrenza è vicina, i contanier - dice il rappresentante dei principali terminalisti, spedizionieri e agenzie marittime, Stefano Visintin - andranno a Capodistria e Fiume dove non esiste il Green pass". 

E poi incontriamo chi ha trascorso la vita nel porto come Marino Marini, entrato 50 anni fa come magazziniere ora a capo di un'azienda di servizi portuali, e ricorda quando nel '73 l'epidemia del colera aveva imposto la vaccinazione a tutti i portuali.

Il picchetto ad oltranza di venerdì - dice - sarà un autogol. "Io avrei sperato ci fosse ancora la possibilità di dialoghi con tutta la comunità portuale perchè il porto è un bene comune di tutta la città", aggiunge.

Il presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga auspica che con il buon senso si possa arrivare a un equilibrio. "Altrimenti - scrive in una nota - "rischiamo di fare un danno enorme, non soltanto all'economia di Trieste ma anche a tutti quei lavoratori che con l'indotto del porto lavorano, e non solo nel porto". Fedriga ha nuovamente proposto dal 15 ottobre "tamponi nasali meno fastidiosi e fai-da-te da effettuare con la supervisione responsabile d'ufficio".