Sindacati, tra Trieste e Gorizia il 30% dei lavoratori è senza vaccino

Secondo l'osservatorio della Cisl in FVG in media il 20% degli occupati è senza certificato, percentuale che in alcune aziende, anche erogatrici di servizi pubblici, sfiora il 60%. Situazione critica, attività a rischio

Sindacati, tra Trieste e Gorizia il 30% dei lavoratori è senza vaccino
L'allarme è dei sindacati, Cgil Cisl e Uil, gli stessi che hanno richiesto un incontro in prefettura con istituzioni e associazioni di imprese per affrontare quella che si preannuncia una situazione molto complicata in calendario dal 15 ottobre.

I dati forniti da Asugi riferiti a settembre parlano di una media superiore al 69 per cento di vaccinati con prima dose nella fascia 20-69 anni, quella cioè dei lavoratori.

Si va dal 72 per cento della fascia 50-59 ai dati preoccupanti inferiori al 65 per cento nelle fasce 40-49 e 30-39 anni.
Percentuale di vaccini inferiore al dato regionale e al dato nazionale.

Non è stato possibile, sottolinea Michele Piga, Cgil, avere un dato scorporato sulla popolazione triestina ma una stima sindacale mette in luce che su 100 mila lavoratori nel capoluogo, circa 32 mila non sarebbero vaccinati.

Significa una necessità di 96 mila tamponi circa a settimana. I sindacati pongono la questione dell'esigibilità del decreto governativo. Se non è possibile attuarlo le responsabilità non possono ricadere sui lavoratori, dice Piga. E poi, aggiunge, è grave il ritardo con cui sono state rese note queste cifre.

Luciano Bordin, Cisl, è preoccupato da come tutto questo stia diventando un problema sociale che rischia di ampliare le contrapposizioni esistenti.

I sindacati auspicano un nuovo tavolo urgente in Prefettura per discutere con le istituzioni dell'esigibilità del decreto e possibili soluzioni