Il B&B Casa Maestra di Pordenone
Il Questore di Pordenone, Marco Odorisio, ha sospeso per 90 giorni la licenza del Bed and Breakfast "Casa Maestra" per favoreggiamento di rapinatori.
Una nota della Questua afferma che il b&b risulterebbe "essere coinvolto nella cruenta e violenta rapina in villa perpetrata la sera dell’8 febbraio ai danni di una famiglia di imprenditori del capoluogo, rapina nel corso della quale la vittima, una signora 70enne, era stata legata ed imbavagliata da uomini incappucciati che l’avevano sorpresa mentre si accingeva a portare fuori di casa il proprio cane".
Dagli sviluppi successivi alle misure restrittive eseguite a carico di tre indagati il 14 settembre scorso, sarebbero stati focalizzati importanti elementi relativi al pieno e fattivo coinvolgimento del pubblico esercizio nel favoreggiamento dei rapinatori.
Le indagini avrebbero infatti accertato come nei giorni precedenti all’assalto, alcuni dei rapinatori avessero alloggiato presso il citato B&B dopo aver effettuato numerosi sopralluoghi alla villa per pianificare nei dettagli l'aggressione. Il titolare del pubblico esercizio avrebbe omesso di registrare ed identificare gli ospiti, come espressamente previsto dalle norme in materia di alloggiati.
E' emerso anche che, la sera della rapina, uno dei rapinatori dopo il colpo avrebbe raggiunto il B&B “Casa Maestra”, precedentemente prenotato da uno dei complici, per alloggiarvi, senza essere identificato e registrato, sino al giorno seguente, al fine di sottrarsi alle successive ed immediate ricerche della Polizia.
La polizia avrebbe dunque provato che il pubblico esercizio fasse la base logistico-operativa utilizzata dai rapinatori, con la copertura del titolare, per la preparazione e messa a punto della violenta e brutale rapina. I malviventi si sarebbero quindi garantiti l’anonimato "grazie alla consapevole e dolosa omissione del gestore - si legge nella nota della Questura - che non ha registrato i componenti della banda criminale ospitati e resi anonimi all’interno della struttura.
Sussistendo quindi i presupposti ex art. 100 T.U.L.P.S. il Questore della Provincia di Pordenone ha adottato il provvedimento di sospensione della licenza per 90 giorni.
Una nota della Questua afferma che il b&b risulterebbe "essere coinvolto nella cruenta e violenta rapina in villa perpetrata la sera dell’8 febbraio ai danni di una famiglia di imprenditori del capoluogo, rapina nel corso della quale la vittima, una signora 70enne, era stata legata ed imbavagliata da uomini incappucciati che l’avevano sorpresa mentre si accingeva a portare fuori di casa il proprio cane".
Dagli sviluppi successivi alle misure restrittive eseguite a carico di tre indagati il 14 settembre scorso, sarebbero stati focalizzati importanti elementi relativi al pieno e fattivo coinvolgimento del pubblico esercizio nel favoreggiamento dei rapinatori.
Le indagini avrebbero infatti accertato come nei giorni precedenti all’assalto, alcuni dei rapinatori avessero alloggiato presso il citato B&B dopo aver effettuato numerosi sopralluoghi alla villa per pianificare nei dettagli l'aggressione. Il titolare del pubblico esercizio avrebbe omesso di registrare ed identificare gli ospiti, come espressamente previsto dalle norme in materia di alloggiati.
E' emerso anche che, la sera della rapina, uno dei rapinatori dopo il colpo avrebbe raggiunto il B&B “Casa Maestra”, precedentemente prenotato da uno dei complici, per alloggiarvi, senza essere identificato e registrato, sino al giorno seguente, al fine di sottrarsi alle successive ed immediate ricerche della Polizia.
La polizia avrebbe dunque provato che il pubblico esercizio fasse la base logistico-operativa utilizzata dai rapinatori, con la copertura del titolare, per la preparazione e messa a punto della violenta e brutale rapina. I malviventi si sarebbero quindi garantiti l’anonimato "grazie alla consapevole e dolosa omissione del gestore - si legge nella nota della Questura - che non ha registrato i componenti della banda criminale ospitati e resi anonimi all’interno della struttura.
Sussistendo quindi i presupposti ex art. 100 T.U.L.P.S. il Questore della Provincia di Pordenone ha adottato il provvedimento di sospensione della licenza per 90 giorni.