Centrale di Monfalcone, inammissibile il ricorso al Tar di A2A

L'azienda aveva impugnato le direttive del Comune contrario alla riconversione e ora punta ad ottenere il via libera dal procedimento di autorizzazione del ministero

Centrale di Monfalcone, inammissibile il ricorso al Tar di A2A
Il 31 maggio 2021 il consiglio comunale di Monfalcone approvava le nuove direttive urbanistiche per il piano regolatore in cui si legge testualmente: "si ritiene di non consentire nuovi insediamenti per la produzione di energia e nemmeno la riconversione degli impianti esistenti che prevedano l'utilizzo di risorse fossili per giungere ad un abbandono progressivo della massiccia ed ingiustificata produzione energetica presente in città".

Il 17 settembre 2021 la società A2A Energie future che gestisce la centrale termoelettrica di Monfalcone ed ha in progetto di riconvertirla a metano con eventuali integrazioni di idrogeno proponeva al TAR del friuli-venezia giulia un ricorso contro le direttive urbanistiche del comune per violazione di legge ed eccesso di potere.

Il 16 novembre Il TAR del Friuli Venezia Giulia ha dichiarato il ricorso di A2A inammissibile per carenza di interesse, ritenendo legittimi i poteri del comune in tema di governo del territorio anche nei procedimenti per autorizzazioni ambientali.

La società A2A energie future precisa che il ricorso non è stato rigettato ma dichiarato inammissibile e che il Tar ha favorevolmente riconosciuto che l'intervento di riconversione è disciplinato esclusivamente dal procedimento autorizzatorio unico il cui esito favorevole comporterebbe la neutralizzazione delle direttive del comune e del relativo regime di salvaguardia, per anticipare l'abbandono del carbone, salvaguardare i livelli occupazionali e contribuire alla transizione energetica.