PNRR, al FVG quasi un miliardo e trecento milioni

Il governo firma i primi decreti di riparto. Ai comuni, oltre 900 milioni. Progetti da presentare e cantierare entro il 2023: la Regione mette in campo quasi mille tecnici per aiutare le amministrazioni locali

PNRR, al FVG quasi un miliardo e trecento milioni
Quasi un miliardo e trecento milioni di euro. È quel che vale il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il Friuli Venezia Giulia. Ne dà notizia l'assessora alle Finanze, Barbara Zilli, che spiega che «la gran parte (di questi fondi), oltre 900 milioni, saranno attribuiti direttamente ai Comuni.»
 
Zilli spiega che «l'Amministrazione regionale sta lavorando assieme agli enti locali e all'Anci per supportare e accompagnare i Comuni nella spesa di queste ingenti risorse.»
Si tratta infatti di fondi per progetti che dovranno essere cantierati e rendicontati entro il 2023, altrimenti andranno perduti. Per garantire la massima efficacia delle procedure la Regione ha deciso di destinare una parte dei fondi europei a sua disposizione (otto milioni e mezzo, per la precisione) per la copertura di un migliaio di incarichi professionali esterni a tempo determinato, con l'obiettivo di mettere a disposizione dei municipi "una vera e propria task force di professionisti".
 
Il riparto include interventi nelle aree Infrastrutture e trasporti, Ambiente e territorio, Politiche del lavoro, Edilizia ospedaliera, assistenza sanitaria territoriale e digitalizzazione, Patrimonio culturale e turismo.
 
Direttamente alla Regione - si legge nel comunicato - vanno dunque 363,6 milioni per progetti che includono Edilizia residenziale pubblica e qualità dell'abitare (61,8 milioni di euro); interventi infrastrutturali in ambito portuale a Trieste e Monfalcone (7,4 mln); interventi su rete ferroviaria (46,6 mln); manutenzione e adeguamento rete stradale (7,7 mln); potenziamento ciclovie (quasi 26 mln); trasporto locale sostenibile (12,3 mln); interventi di mitigazione del rischio idrogeologico (27,7 mln); interventi di politiche attive del lavoro e formazione (14,3 mln); edilizia ospedaliera, sanità territoriale e digitalizzazione servizi sanitari (151 mln).

Ai Comuni vanno i restanti 909 milioni di euro. Tra i progetti, tre sono ormai noti e riguardano Trieste: la ormai celebre ovovia, che vale 48,7 mln, i 416 milioni e mezzo per il porto (una partita che riguarda anche Monfalcone) e la rigenerazione di Porto vecchio, con quaranta milioni. Ci sono poi l'edilizia residenziale pubblica (70,8 mln); gli interventi su rete ferroviaria (45,3 mln); la manutenzione straordinaria e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica (76,2 mln incluse le risorse destinate agli Edr); gli interventi per l'agrosistema irriguo (175,3 mln); l'edilizia ospedaliera e sanità territoriale (580 mila euro); e gli interventi sul patrimonio culturale e turistico (36 mln).

A definire questi importi, i primi decreti di assegnazione arrivati dal Governo nazionale.