Laboratori a caccia della variante Omicron, riprogrammato il sequenziamento

Per aumentare l'efficacia della prevenzione. Per ora in regione l'unica in circolazione è la Delta

Laboratori a caccia della variante Omicron, riprogrammato il sequenziamento
Ad oggi non c'è evidenza che la variante sudafricana omicron sia arrivata in Friuli Venezia Giulia, ma per essere certi che non si sia insinuata negli ultimissimi giorni, l'Unità complessa Igiene e Sanità pubblica dell'Asugi, laboratorio di riferimento regionale per la diagnosi di SARS-CoV-2, ha anticipato il sequenziamento su una quarantina di campioni positivi tra quelli rilevati nell'ultima settimana. Il sequenziamento parte oggi, i risultati saranno disponibili venerdì. La decisione, ha spiegato il direttore del laboratorio, Pierlanfranco D'Agàro, è stata presa per avere l'evidenza di quali varianti del covid siano in circolazione alla luce della situazione epidemiologica internazionale.

Il Dipartimento di prevenzione non ha evidenze di rientri dal Sud Africa nelle ultime settimane, ma per accelerare i tempi di verifica i sequenziamenti, che di norma avvengono su campioni provenienti da tutta la regione, saranno effettuati solo su casi positivi registrati a Trieste e nell'isontino, disponibili già oggi. Saranno scelti in modo casuale, quello che meglio rappresenta la realtà.

Attualmente in regione sono stati rilevati diversi lineaggi di delta, soprattutto della cosiddetta delta plus, della quale si sospetta che sia più trasmissibile rispetto alle altre. Quanto alla omicron, spiega il virologo, si sa ancora poco se non che non sembrerebbe avere carattere di virulenza maggiore - cioè effetti più gravi - ma solo che è più trasmissibile. Per conoscere il livello di protezione dei vaccini attualmente in uso occorre - aggiunge D'Agàro - attenderne la diffusione in un'area ad alta densità di vaccinazione. 

In generale il vaccino anticovid non fornisce una protezione totale, ma tutela dalle forme gravi della malattia e dall'evento fatale. Per questo è essenziale che i vaccinati non trascurino alcuna delle procedure di contenimento del contagio, dalle mascherine al distanziamento, all'igienizzazione frequente delle mani. Vietati, anche per i vaccinati, strette di mano o abbracci. L'emergenza non è finita.