Ucraina morta, tracce di metadone

Il ritrovamento di una bottiglia nelle vicinanze del corpo senza vita di Alina Trush potrebbe indirizzare le indagini verso l'ipotesi l'overdose

Ucraina morta, tracce di metadone
Le indagini proseguono a tutto campo, ma fino all'autopsia fissata per la prossima settimana, il procuratore capo Antonio De Nicolo non parlerà. Conferma però le indiscrezioni emerse a proposito sulla bottiglia di metadone trovata nelle vicinanze del corpo senza vita di Alina Trush, 43 anni, ucraina con lavori saltuari in discoteche e night club. L'ipotesi overdose di per sé fa passare in secondo piano per ora quella dell'omicidio, ma non esclude responsabilità penali di terzi, per esempio di chi le ha fornito la sostanza. Una vita difficile quella di Alina, mamma di due figli, che non vivevano con lei: "Parlava spesso al telefono e tante volte piangeva", racconta una donna che è stata sua collega. Un'altra donna che con lei ha lavorato conferma: "Litigava spesso al telefono con degli uomini". Spesso si sentivano urla dal suo appartamento, litigi ancora recenti testimoniati dai vicini.

La Polizia giudiziaria era venuta a casa sua per notificarle un atto che la riguardava a proposito di presunte molestie sessuali di un uomo. Dal momento che nessuno rispondeva al campanello, la porta è stata fatta aprire di forza dai vigili del fuoco. In un primo momento non si sono visti segni di violenza, ma solo l'autopsia potrà sciogliere molti dei dubbi, anche sul momento del decesso, che secondo i primi rilevi potrebbe essere avvenuto martedì