Uil: "In regione segnali di ripresa, ma sia inclusiva"

Per Il segretario regionale Zorn è inderogabile la sicurezza sul lavoro: "Con una media di due morti al mese nel 2021 in Friuli Venezia Giulia è stata una strage"

Uil: "In regione segnali di ripresa, ma sia inclusiva"
Il 2021 è stato un altro anno caratterizzato dall’emergenza Covid-19. La pandemia ha condizionato pesantemente anche l’economia del Friuli Venezia Giulia. Lo testimoniano le 41.137 ore di Cassa integrazione autorizzate per l’emergenza sanitaria in regione nel periodo aprile 2020-settembre 2021. Tuttavia la fine dell’anno ha iniziato a mostrare anche per il Friuli Venezia Giulia dei segnali di ripresa “che devono essere sostenuti dalle previsioni del PNRR e dalle vaccinazioni, unico strumento per lasciarsi davvero alle spalle l’emergenza pandemica”.

Il segretario regionale della UIL del Friuli Venezia Giulia Matteo Zorn traccia un bilancio in chiaroscuro dell’anno che si sta concludendo in questi giorni e fa alcune previsioni per il 2022 che sta per cominciare.

“Il vaccino è fondamentale per sostenere la ripresa economica – afferma Zorn -. Da subito, come organizzazione sindacale, abbiamo sottolineato l’importanza dei vaccini, ma abbiamo sempre detto e continuiamo a sostenere che spetta alla politica l’onere di stabilirne l’obbligatorietà o meno. L’assenza di una decisione chiara in tal senso e le previsioni del Green Pass hanno provocato una spaccatura tra i lavoratori, tra i fautori del certificato verde e i No Vax-No Green Pass. Non è così che si rilancia l’economia della regione e del Paese”.

I segnali di ripresa economica sono stati tuttavia tristemente accompagnati da una nuova impennata di infortuni sul lavoro: 21 nel periodo gennaio – ottobre 2021, di cui 18 nel settore industria e servizi, 2 in agricoltura e 1 nel settore statale, (dati Inail) quelli con esito mortale. “E’ una media di due infortuni mortali al mese. E’ una strage inaccettabile”, denuncia Zorn ricordando come la UIL del Friuli Venezia Giulia abbia aderito con convinzione alla campagna nazionale lanciata proprio dalla UIL per raggiungere l’obiettivo, ambizioso ma doveroso, di Zero Morti sul Lavoro. “E’ una battaglia di civiltà che bisogna combattere cominciando a portare l’educazione della sicurezza già nelle scuole. Servono vigilanza e rispetto delle regole. Non si possono sacrificare vite umane sull’altare della ripresa economica. Lo sviluppo è possibile anche coniugando il rispetto per la vita delle persone. Nel 2022 è inaccettabile non fare rientro a casa per guadagnarsi uno stipendio con cui vivere”.

Restano sempre troppo alti, per il sindacato, anche i dati degli infortuni con esiti non letali: nel periodo gennaio-ottobre 2021 sono stati 12.930, quasi 2 mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (11.190).

Segnali di ripartenza dell’economia locale arrivano anche dal “saldo positivo di 23.000 unità di nuovi occupati”. Tuttavia, le nuove assunzioni sono “nel 70-80% dei casi a tempo determinato, con contratti di somministrazione e apprendistato. Le assunzioni a tempo indeterminato stanno diventando sempre più una rara eccezione. La sfida per il sindacato – afferma Zorn – è tornare a rendere centrale l’assunzione a tempo indeterminato. Occorre anche trovare modalità efficaci per far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro. Il sistema, a oggi, mostra delle falle. Ci sono tante aziende che non trovano le figure che cercano e troppi lavoratori che non riescono a reinserirsi nel mercato”.

L’export, la manifattura e la ricerca, le costruzioni che stanno assistendo a una fase di grande ripresa trainata dagli incentivi di settore (110%, ecobonus e sisma bonus) traineranno lo sviluppo e le assunzioni in regione. “Terziario e turismo resteranno una fetta importante della nostra economia, Covid permettendo”, conclude il segretario della UIL FVG Matteo Zorn.