Regole e formazione

Dopo la tragedia della morte in fabbrica a Lauzacco di Lorenzo Parelli, ci si interroga sulle modalità dei percorsi regionali di istruzione

Regole e formazione
Molto si è parlato di alternanza scuola-lavoro in questi giorni, dopo la tragica morte del 18enne Lorenzo Parelli, venerdì a Lauzacco nel suo ultimo giorno di formazione in azienda. Lorenzo non era iscritto all'istituto tecnico del Bearzi, ma al centro di formazione professionale. Era uno dei 4000 mila partecipanti ai percorsi regionali d'istruzione e formazione, alternativi al ciclo scolastico tradizionale. Il Bearzi è una delle tredici realtà formative regionali che se ne occupano.

Parelli era al quarto anno e stava conseguendo il diploma di tecnico per la programmazione e gestione di impianti di produzione. 528 ore nell'ente di formazione e altrettante in azienda. Il rischio che le imprese ne approfittino per manodopera gratuita è stato sollevato da alcuni ambienti sindacali, ma chi conosce bene questo mondo smentisce.

Al termine del quarto anno, la maggior parte dei diplomati, tra il 70 e l'80%, trova un impiego entro un anno, altri decidono ci continuare gli studi, spesso in un istituto tecnico. Pochissimi rimangono inattivi: solo il 6%. Cosa può e cosa non può fare un ragazzo in alternanza viene stabilito da un piano individuale firmato tra ente e azienda, che nominano ciascuno un tutor. L'inchiesta dovrà prima di tutto stabilire se ciò che stava svolgendo Lorenzo era coerente con questo piano e poi capire perché quel macchinario sul punto di essere consegnato è collassato, uccidendo il 18enne.