La Pasqua "separata" degli ucraini di fede ortodossa a Udine

La guida religiosa della comunità si è staccata dal Patriarcato di Mosca, ma una minoranza di fedeli, in gran parte russi, non partecipa più alle attività

La Pasqua "separata" degli ucraini di fede ortodossa a Udine
Al parco Sant'Osvaldo di Udine la piccola chiesa cattolica affittata alla comunità ortodossa non riesce a contenere tutti i fedeli che vorrebbero partecipare alla messa della mattina di Pasqua. Una festività nel segno della divisione, in particolare qui, dove la guida religiosa della comunità, padre Volodymyr è passato dal Patriarcato di Mosca a quello di Costantinopoli nelle settimane scorse a seguito della posizione favorevole alla guerra del Patriarca Kirill, che ha appoggiato in pieno la decisione di Putin. Una chiesa, quella di Costantinopoli, che ha una posizione politica neutra, ci ha spiegato il parroco prima della funzione.

Tra i banchi donne e famiglie che già da tempo risiedono in Friuli. Insieme a loro anche chi è arrivato qui per fuggire ai bombardamenti cominciati esattamente due mesi fa. Come da tradizione alcuni hanno con sé cesti di vimini con dolci, salsicce e uova sode colorate.

È stata una decisione convinta quella del protopresbitero Volodymyr Melnychuk di lasciare il Patriarcato di Mosca, ma non senza conseguenze tra i fedeli, che sono di nazionalità diverse. Una minoranza, costituita in particolare da russi, non ha approvato lo strappo. Costoro non partecipano più alle attività della chiesa, ritrovandosi di fatto senza un riferimento religioso a Udine.