Il vescovo Crepaldi compie 75 anni e si dimette. Attesa a Trieste per il successore

In 13 anni di episcopato ha operato per far convivere i volti di una città multireligiosa dove tenere sempre vivo il dialogo con le diverse confessioni

Il vescovo Crepaldi compie 75 anni e si dimette. Attesa a Trieste per il successore
Ansa
Giampaolo Crepaldi

E' il diritto canonico che lo prevede: compiuti i 75 anni tutti i vescovi devono dare le dimissioni. Così ha fatto il vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi nel giorno del compleanno, il 29 settembre: con una missiva a Roma ha comunicato la sua rinuncia all'ufficio, confermata al pubblico in un incontro al rotary club di Trieste. Ora potrebbe volerci qualche mese per l'arrivo del successore, che sarà nominato da papa Francesco tra una rosa di candidati. 


Si concludono così i 13 anni di episcopato di Crepaldi, da quando venne scelto da Benedetto 16esimo come successore di Eugenio Ravignani che a sua volta aveva ricoperto l'incarico dal 1997 al 2009. Tredici anni in cui Crepaldi ha cercato di capire le particolarità di Trieste, città multireligiosa dove tenere sempre vivo il dialogo con le diverse confessioni. La cultura una delle voci fondamentali per il vescovo che con la rassegna "La cattedra di San Giusto" fece confrontare uomini di fede con intellettuali e scienziati, insieme all'arte. 

 

Sempre partecipe agli eventi che hanno segnato la storia della città, nel 2019 Crepaldi celebrò i funerali dei due agenti morti nella sparatoria alla questura. Sua la riforma della Caritas, l'occhio e il cuore rivolti ai poveri e ai migranti della rotta balcanica. Attento ai temi del lavoro, ha seguito con attenzione i tormenti della Ferriera e da ultimo la crisi di Wartsila che lo ha visto scendere in piazza insieme ai lavoratori. 

A Trieste Crepaldi resterà a vivere anche dopo le dimissioni, nella residenza di Opicina occupata da monsignor Ravignani fino al 2020