Via libera alla costruzione del carcere di San Vito da parte della Pizzarotti

Il Consiglio di Stato ha chiuso il contenzioso, che ritardava la realizzazione di un'opera da 300 posti ritenuta necessaria e di cui si parla da tempo

Via libera alla costruzione del carcere di San Vito da parte della Pizzarotti
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Il 2023 sarà l'anno dell'avvio lavori per la costruzione del nuovo carcere a San Vito al Tagliamento, struttura da 300 posti che servirà il Friuli occidentale. La sentenza del Consiglio di Stato del 29 dicembre ha impresso una svolta nell'intricata vicenda giudiziaria relativa al penitenziario che sarà realizzato nell'area dell'ex caserma Dall'Armi, chiudendo una lunga storia di ricorsi tra le ditte affidatarie, prima e seconda classificata nella gara d'appalto.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che sarà l'azienda emiliana Pizzarotti a realizzare l'opera, per un importo di 30 milioni di euro, comprensivi di indennizzo. "Ora finalmente ci sono le condizioni giuridico-economico per l'inizio dei lavori - commenta al nostro microfono il sindaco di San Vito, Alberto Bernava. Il cantiere potrebbe partire nei primi mesi dell'anno, per concludersi nel 2026". L'opera è attesa da decenni.

"L'auspicio, dice il garante dei detenuti Paolo Pittaro, è che vista la capienza possa accogliere detenuti anche delle altre carceri in regione riducendo il problema del sovraffollamento". La realizzazione del nuovo istituto di pena consentirà di dismettere il carcere di Pordenone, che attualmente ospita una ventina di detenuti tra comuni e "protetti", la metà circa della capienza a causa di vari lavori di ristrutturazione che non potevano essere rimandati. Il Castello è ormai inadatto a ospitare detenuti, e una volta dismesso potrà essere restituito alla città.