Drago Jančar vince il Premio Narrativa 2023

A Latisana l'ultimo atto del Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est” giunto alla trentesima edizione

Drago Jančar vince il Premio Narrativa 2023
Premio letterario "Latisana per il NordEst"
Jančar ha vinto con "E l'amore anche ha bisogno di riposo"

Lo scrittore sloveno Drago Jančar si aggiudica il Premio Narrativa 2023 del 30° Premio Letterario Internazionale “Latisana per il Nord-Est” con “E l'amore anche ha bisogno di riposo” (La nave di Teseo).

Il vincitore è stato annunciato al termine della cerimonia di premiazione, una grande festa dei libri, degli autori e degli amanti della lettura, organizzato e coordinato dalla Biblioteca di Latisana con la direzione artistica e organizzativa di Bottega Errante. 

“Sono davvero onorato di questo premio – ha commentato Jančar“scrivo da sempre, è il mio modo di vivere, di pensare, anche di dormire: spesso, infatti, quando dormo, sogno quello che devo scrivere. Il mio romanzo è una storia d’amore in tempo di guerra, tema quanto mai attuale in questo momento storico: in Ucraina la storia si sta ripetendo in maniera insensata, non solo nella tragicità dei fatti che accadono, ma anche nelle ideologie che il passato aveva già sepolto.” 

Sul Palco del Teatro Odeon di Latisana, oltre a Jančar, gli altri due finalisti, Paolo Malaguti con “Il moro della cima” (Einaudi) e Matteo Melchiorre con “Il duca” (Einaudi) e anche Ginevra Lamberti che, con “Tutti dormono nella valle” (Marsilio), si è aggiudicata il Premio Coop Alleanza 3.0, scelto dai nove componenti della giuria dei lettori.

Nato a Maribor nel 1948, Drago Jančar è scrittore, drammaturgo e saggista, autore versatile di racconti, romanzi e anche di opere teatrali e saggi con un approccio coraggioso ai temi sociali. 

“Nel suo undicesimo romanzo, la storia ci riporta al 1944, anno in cui la città di Maribor, città natale dell’autore, viene annessa al Terzo Reich - spiega Cristina Benussi, presidente della giuria tecnica - La raffinata prosa di Jančar (magistralmente tradotta da Darja Betocchi) ha tre protagonisti: la giovane Sonja che studia per diventare medico, il suo fidanzato Valentin, membro della resistenza partigiana, arrestato dai Tedeschi, e un conoscente d'infanzia di Sonja, diventato ufficiale delle SS Ludek/Ludwig. Anche se la trama è inventata, Jančar vi ha intessuto frammenti di realtà, raccontatigli da chi li aveva vissuti, rendendoci così uno spaccato della società, dei cambiamenti che la guerra ha prodotto nelle persone e una descrizione della città sulla Drava.”

Presieduta da Cristina Benussi e formata da Martina Cicuto (Assessore alla Cultura di Latisana), Luisa Antoni, Valentina Berengo, Antonella Sbuelz, Pietro Spirito e Luigi Zannini, la giuria tecnica ha competenze trasversali nei diversi settori della letteratura e ha scelto Il romanzo di Jančar tra tre opere che parlano di guerra e conflitti, di ricerca dell’autoaffermazione e contrapposizione tra libertà di scelta e forza del passato. 

A condurre la serata di premiazione, Claudio Moretti, regista e attore che nel 1982 ha fondato il Teatro Incerto, mentre i vari componenti della giuria tecnica si sono alternati sul palco per intervistare i tre finalisti e la vincitrice del Premio Coop Alleanza 3.0. Come ogni anno, infatti, il libro vincitore del Premio Narrativa è scelto dalla giuria tecnica a teatro solo poco prima dell’inizio della premiazione ed è stato così svelato in anteprima direttamente sul palco sia al pubblico in sala sia agli autori stessi. 

“Il Premio è nato 30 anni fa per valorizzare la letteratura e i territori di confine, la loro ricchezza storico-culturale e sociale - ha sottolineato sul palco l’Assessore alla Cultura Martina Cicuto - dalla sua nascita ad oggi si è lavorato in modo che continuasse a concepire il confine non come limite, ma come punto di incontro tra culture, genti, idee e innovazione. In questi trent’anni il Premio è diventato evento culturale di riferimento internazionale, esempio virtuoso del messaggio che la cultura è capace di veicolare oltre ogni barriera”. 

Anche quest’anno, c’è stato lo spazio dedicato ai ragazzi che da sempre sono co-protagonisti del Premio: nella mattinata, gli studenti dell’ISIS Mattei di Latisana sono stati al Teatro Odeon per incontrare e intervistare gli autori, affiancati dalla conduzione della giornalista Francesca Spangaro.

A portare il saluto dell'ammininistrazione regionale e del presidente Fedriga, la consigliera Maddalena Spagnolo, già assessora alla cultura del comune di Latisana. Nelle sue parole, il ricordo di Boris Pahor, scomparso lo scorso anno, e da lei premiato nel 2008. Spagnolo ha anche sottolineato l'importanza del premio, che in 30 anni è stato barometro fedele dei mutamenti del panorama letterario del territorio mitteleuropeo. 

“È davvero un onore essere su questo palco per i 30 anni di un premio che ha saputo crescere edizione dopo edizione dando tantissimo alla città di Latisana - ha sottolineato il sindaco Lanfranco Sette – per questo sono ancora più orgoglioso della nuova biblioteca, più grande, moderna e tecnologica, che verrà costruita a Latisana: i 2 milioni di euro necessari sono già a bilancio e speriamo di poterla inaugurare nei prossimi 3-4 anni”.