Migranti, l'hotspot si farà

Sarà una struttura da trecento posti. Ancora da identificare il sito. Il via libera alla struttura dal vertice tra i prefetti, il governatore Fedriga e il commissario straordinario Valenti

Migranti, l'hotspot si farà
Rai Tgr Fvg
Via libera alla realizzazione di un hot spot per i migranti in regione

L'hotspot per i migranti si farà. E' la conclusione cui è giunto il vertice organizzato in prefettura a Trieste tra i quattro prefetti della regione, il governatore Fedriga e il commissario straordinario per l'emergenza migranti Valerio Valenti.

La struttura che servirà per identificare rapidamente, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti si rende necessaria, ha spiegato Valenti (ex prefetto di Trieste), a fronte dei dati in costante crescita degli accessi in Italia dalla rotta balcanica: nei primi quattro mesi dell'anno in Friuli Venezia Giulia sono aumentati del 180% e solo a Trieste sono quadruplicati rispetto allo stesso periodo del 2022.

Da qui la necessità di prevedere una struttura, simile a quelle attivate nel sud Italia, per consentire le operazioni di prima assistenza, identificazione e informazione ai migranti sulle modalità di richiesta della protezione internazionale. 

Sarà una struttura medio-piccola con una capienza di trecento persone, ma non è ancora stato deciso dove e quando sorgerà il nuovo hot spot nel quale dovrà essere presente un team di esperti nazionali e di rappresentanti delle agenzie europee (EASO, Frontex, Europol), che svolgono congiuntamente le attività prescritte. Il prefetto di Trieste Signoriello si era già espresso in merito, indicando proprio nell'area confinaria del capoluogo regionale la migliore soluzione dal punto di vista logistico. A decidere sul luogo e sui tempi saranno prossimamente i prefetti. 

A fianco del via libera all'istituzione dell'hotspot per i migranti, dal vertice triestino è emersa anche la garanzia di trasferimenti tempestivi di richiedenti asilo dal Friuli Venezia Giulia verso altre regioni per allentare la pressione sulle strutture di accoglienza ormai sature.