Il corpo di Giulia ritrovato in un canalone. Uccisa con più coltellate

E' il risultato dell'esame esterno sul corpo effettuato dal medico legale Antonello Cirnelli. La vittima ha tentato una difesa disperata: la conferma viene da ferite alle mani e alle braccia

Il corpo di Giulia ritrovato in un canalone. Uccisa con più coltellate
La foto di Giulia Cecchettin postata dalla sorella su Facebook

Il corpo ritrovato nei pressi del lago di Barcis è di Giulia Cecchettin. La certezza che si tratta della studentessa è stata sancita al termine dell'ispezione cadaverica esterna, eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli. Intanto proseguono le ricerche di Filippo Turetta, e sono state estese alla Carinzia, dove il ragazzo sarebbe entrato domenica, attraverso il confine di Tarvisio dirigendosi verso Villacco. E sempre dall'esame esterno sul cadavere, effettuato dal medico legale Antonello Cirnelli, è emerso che Giulia è stata uccisa con diverse coltellate, che l'hanno raggiunta alla testa e al collo. La vittima ha tentato disperatamente di difendersi, la conferma arriva da ferite alle mani e alle braccia. 

Qui sotto la cronaca di questa giornata drammatica nel servizio realizzato sul luogo da Natascia Gargano:

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha rivolto un appello a Filippo Turetta per convincerlo a costituirsi: "E' un appello - ha spiegato ai giornalisti - al ragazzo affinchè si costituisca e possa dare la propria versione dei fatti. Speravamo di non dover dare questa notizia (il ritrovamento del corpo di Giulia, ndr) - ha proseguito incontrando la stampa - ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca".

Qui sotto, nel servizio di Sara Barovier, le parole del Procuratore Cherchi:

Esclude la premeditazione l'avvocato di Filippo Turetta, Emanuele Compagno. Sentiamolo in questa dichiarazione raccolta da Davide Calimani:

I Carabinieri hanno chiuso la strada che conduce al canalone in cui è stata ritrovato il corpo di Giulia RAI
I Carabinieri hanno chiuso la strada che conduce al canalone in cui è stata ritrovato il corpo di Giulia

Al momento del ritrovamento il corpo di Giulia era vestito con gli stessi indumenti che indossava al momento della scomparsa. E' anche su questi che i Carabinieri del Ris di Parma stanno compiendo i rilievi. Sul posto al momento stanno ancora operando i Carabinieri di Pordenone, comandati dal col. Roberto Spinola, il personale del Comando provinciale di Venezia con il comandante, Generale di Brigata Nicola Conforti, i medici legali incaricati dalla Procura di Venezia e dalla Procura di Pordenone, il sostituto procuratore Andrea Del Missier della Procura di Pordenone e il sostituto di Venezia, titolare del fascicolo, Andrea Pedroni

"E' chiaro che prima o poi verrà ritrovato, è molto meglio che nel suo interesse si consegni. Abbiamo avuto degli avvistamenti ancora in area montana dopo Cortina però questi aspetti ormai sono marginali", ha detto il Procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi su Filippo Turetta, indagato per la morte di Giulia Cecchettin. 

"Ciò che ha cambiato l'impostazione dell'indagine - ha spiegato - è il ritrovamento del corpo; quindi adesso faremo tutti gli accertamenti del caso, sarà disposta un'autopsia per accertare esattamente le cause della morte e quindi quegli accertamenti che sono 'tutelati' ed è in questo quadro che ritengo opportuno che ci sia una sua versione dei fatti". 

Quanto ai reperti trovati nel luogo dell'aggressione, Cherchi non entra nel merito. "Dobbiamo accertare se e a cosa sia servito - ha detto riferendosi al ritrovamento di nastro adesivo - è stato trovato per terra vicino a dove c'era il sangue ma potrebbe essere del tutto non collegabile alle nostre indagini". 

"E' necessario che si facciano gli accertamenti con il Dna - ha spiegato Cherchi - per vedere la compatibilità. Bisogna avere la pazienza di accertare esattamente come sono andati i fatti e quindi anche le modalità del posizionamento della ragazza nell'auto". Anche perché finora tutte le attività "erano dirette alla ricerca, perché si pensava e si sperava che i ragazzi fossero insieme e fossero vivi seppur con un certo coartamento nel trasferimento e nella fuga". Ma ora, aggiunge il procuratore, "le cose sono cambiate e quindi anche l'ottica con cui si guardano tutti gli elementi è cambiata. Su questi particolari è necessario vedere con calma le immagini, che non è che non siano state viste. Ma adesso ripercorreremo tutti gli elementi con i tecnici, medici legali e Carabinieri dei Ris, che faranno gli accertamenti e in non molto tempo si potrà avere un quadro se non definitivo, più completo".

Le ricerche di Filippo Turetta sono in corso in Carinzia, Tirolo orientale, Alta Val Pusteria in Alto Adige. Il 22enne è ricercato a livello internazionale e le battute sono state estese fino all'Austria meridionale. In Carinzia l'autovettura del giovane è stata immortalata dalle telecamere. La Fiat Grande Punto nera di Turetta targata FA015YE, stando alle fonti investigative, avrebbe attraversato domenica il confine italo-austriaco di Tarvisio per poi proseguire in direzione Villach, quindi Lienz nel Tirolo orientale a circa mezz'ora di auto da Prato alla Drava in Italia (Alto Adige).

Tra Villach e Lienz le strade possibili sono ben tre, una a scorrimento veloce via Spittal an der Drau e le altre due in ambiente boschivo.

"Una notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere. È stato trovato il corpo di Giulia Cecchettin, giovane veneziana scomparsa pochi giorni fa. Tutta la Città si unisce al dolore della famiglia, degli amici, dei suoi cari e di tutti coloro che le hanno voluto bene''. Così in un tweet il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

"Rest In Power. I love you". E' Il messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram da Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin, la 22enne di cui si erano perse le tracce una settimana fa e ritrovata oggi priva di vita poco lontano da Barcis (Pordenone). Accanto al messaggio anche un selfie in bianco e nero delle due sorelle. 

"Un epilogo doloroso e drammatico che ha sconvolto profondamente tutta la nostra comunità di Vigonovo e di Saonara. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Giulia, al padre, al fratello, alla sorella e a tutti i familiari. Tutti avevamo atteso e sperato in una conclusione diversa". Così il sindaco di Vigonovo, Luca Martello con tutta l'amministrazione del Comune in cui viveva con la sua famiglia la ragazza scomparsa e oggi ritrovata morta. "Purtroppo si tratta dell'ennesimo femminicidio di una giovane donna, e noi non possiamo smettere di indignarci e di impegnarci per cercare di porre un freno al dilagare di episodi di violenza contro le donne". 

“Adesso è il momento del dolore. Dobbiamo stringerci intorno al dolore della famiglia di Giulia. Intanto è stato ritrovato il suo corpo ma ora è necessario appurare le responsabilità e capire cosa sia successo. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine”, ha detto l’avvocato Stefano Tigani, legale della famiglia Cecchettin dopo il ritrovamento del corpo di Giulia.

Tante le testimonianzew di partecipazione al dolore della famiglia di Vigonovo. Qui sotto il servizio di Dario Giordo:

Il corpo di una giovane donna è stato infatti trovato stamane (sabato 18 Novembre 2023) dai Vigili del fuoco nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone, durante le ricerche di Giulia Cecchettin

A poca distanza da dove è stato trovato il corpo, in un parcheggio utilizzato dai villeggianti per posteggiare roulotte e camper, è stata ritrovata una Fiat Grande Punto. I carabinieri stanno verificando la corrispondenza del numero di targa con quella di proprietà di Filippo Turetta. I carabinieri definiscono “destituita di fondamento” la notizia apparsa sul web secondo cui si tratterebbe proprio 
dell'auto di Filippo. Proseguono quindi le ricerche intorno al lago e nelle zone circostanti alla ricerca della vettura. E' quanto ha riferito all'ANSA il portavoce del Comando provinciale dei Carabinieri di Pordenone. 

Il corpo è stato recuperato, stando alle prime i formazioni, in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo, in località Pian delle More. La zona è stata completamente interdetta al traffico per un tratto di circa otto chilometri, in attesa dell'arrivo del pm di Venezia e del medico legale, Antonello Cirnelli.

La tragica scoperta è stata compiuta dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco del comando di Pordenone e di Trieste che dalle 7 di questa mattina avevano ripreso le ricerche. 

Intanto non vi è ancora nessuna notizia sulla sorte dell'ex fidanzato di Giulia, Filippo.

Barcis si trova lungo la direttrice che l'auto del 22enne aveva seguito una settimana fa nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre, ripresa lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e poi a Piancavallo. Considerato che la "fotografia" successiva è stata scattata all'uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone, le ricerche si erano concentrate nella zona del lago di Barcis, località dove il veicolo era costretto a passare non essendoci strade alternative.

Intanto Filippo Turetta è stato indagato con l’ipotesi di tentato omicidio aggravato dopo il ritrovamento a Fossò, provincia di Venezia, di macchie di sangue sull'asfalto e le immagini registrate dalla telecamere a di sicurezza di una azienda che mostrerebbero il giovane aggredire la ragazza e caricarla poi in auto. Ora l'ipotesi di reato sarà certamente trasformata in una fattispecie più grave.

Qui sotto, nel servizio di Elena Malizia del TG2, la cronistoria della vicenda.