Mattarella: minimizzare le foibe è un affronto alle vittime

Al Quirinale la cerimonia per il Giorno del Ricordo, che ricorre sabato 10 febbraio. Presente anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Il Capo dello Stato ha ricordato anche Gorizia e Nova Gorica una sola Capitale della cultura nel 2025

Mattarella: minimizzare le foibe è un affronto alle vittime
Rai Tgr Fvg
Il capo dello Stato Sergio Mattarella alla cerimonia in Quirinale per il Giorno del Ricordo ha ricordato anche Gorizia e Nova Gorica

"Ottant'anni sono passati da quell'orrore, 20 dall'istituzione della legge sulla giornata del ricordo, eppure, emotivamente, sono periodi a noi vicini, che ci consentono di stabilire punti fermi e di delineare le prospettive": uno sguardo doverosamente rivolto al passato e un altro focalizzato ad un futuro denso di opportunità, che i giovani stanno già cogliendo quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al Quirinale per la cerimonia del Giorno del Ricordo.

Il riferimento è a Nova Gorica e Gorizia, una sola Capitale della cultura nel 2025. Oggi “la diversità non genera più risentimento o sospetto, ma produce amicizia e progresso. Con Slovenia e Croazia coltiviamo e condividiamo, in Europa e nel mondo, i valori della democrazia, della libertà", dei diritti. Ma il Capo dello Stato non dimentica quella che definisce la lugubre geografia degli orrori, la ferocia contro gli italiani, militari, sacerdoti, cittadini, perfino partigiani antifascisti la cui unica colpa era quella di essere italiani.

"Un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case i loro averi i loro ricordi  le loro speranze. Il nostro muro di Berlino, certamente ben minore per dimensioni ma con grande intensità delle sofferenze provocate, passava per il confine orientale, per la cortina di ferro che separava in due Gorizia"- ha affermato Mattarella.

La cerimonia era iniziata con la presentazione del docufilm Kevina Jama, una grande foiba poco conosciuta che si trova nei pressi di Spalato, con la testimonianza delle sorelle Rivaroli, figlie di un giudice infoibato proprio in questa cavità e con l'intervento di Giuseppe De Vergottini, presidente di Federesuli, che ha ripercorso la rimozione di questa pagina della nostra storia a lungo dimenticata ribadendo l'importanza di una mappatura dei siti: non esiste a tutt'oggi, ha detto, un percorso che consente le visite dei famigliari.

Doppia la presenza triestina: ad esibirsi l'orchestra d'archi del Conservatorio Tartini, ma al Quirinale c'era la classe terza a della scuola media Caprin, vincitrice di un progetto sulle foibe.

Davide Rossi, storico dell'università di Trieste, ha inquadrato le motivazioni politiche alla base dell'oblio su questa pagina sanguinosa definendo il trattato di Osimo l'ennesima sofferenza provocata alla Venezia Giulia

Di una delle pagine più buie della storia della nostra patria ha parlato il ministro degli esteri Antonio Tajani che ha ricordato figure come don Francesco Bonifacio, martire delle foibe. Un intervento, quello di Tajani, proiettato verso il futuro di convivenza e pace e dell'importanza dell'adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea, una priorità del governo italiano, ha ribadito.
 

Qui sotto il servizio di Elisabetta Zaccolo, montaggio Mauro Coloni