Cala di ben 3 miliardi di euro l'export dal Friuli Venezia Giulia: il 2023, complici le tensioni geopolitiche ma anche un 2022 da record, è stato l'anno del crollo delle esportazioni dalla nostra regione: -13,7% rispetto all'anno precedente, con una contrazione che secondo il ricercatore dell'Ires Alessandro Russo è dovuta sia all'inflazione che alle dinamiche del mercato della cantieristica.
Nell'anno concluso a dicembre il valore delle vendite estere del FVG è stato è di 19 miliardi di euro. Calano anche importazioni (-8,5%) e l'avanzo commerciale che scende di 2 miliardi di euro esatti. Al netto delle navi e di un mercato variabile nel tempo per via delle consegne, la regione rimane in territorio negativo, 8,1%.
Maglia nera
Nel Nordest, il FVG è fanalino di coda, con il Veneto stabile e Emilia Romagna e Trentino Alto Adige che crescono, seppur di poco. A livello territoriale i passivi più pesanti sono per Trieste e Gorizia, dovuti essenzialmente alla chiusura degli impianti di Wartsila e del calendario delle consegne delle navi di Fincantieri, mentre cala meno il Friuli.
I settori
Oltre alla cantieristica navale, si rilevano delle sensibili contrazioni delle esportazioni di metalli di base e siderurgia e di quelle dei mobili e legno arredo (-10,2%). Tra i settori dell’economia del Fvg che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono al contrario: i macchinari e le apparecchiature (+10,3% rispetto al 2022) e i prodotti alimentari e le bevande (+8%).
E le destinazioni? Se il crollo della Svizzera e degli Stati Uniti sono legati anch'essi alla cantieristica, colpisce la flessione dei paesi confinanti.
Qui sotto il servizio di Andrea Saule