Don Maurizio Girolami:
"Non si pensava che questo attacco riguardasse Gerusalemme, infatti probabilmente non era Gerusalemme l'obiettivo, però certamente vedere passare dei missili sopra le proprie teste non è stata un'esperienza particolarmente bella. Ora si è in attesa delle voci che un po' si rincorrono, di capire se il Governo di Israele reagirà a questo tipo di attacco che c'è stato sabato notte".
Lei conosce la Terra Santa, e in particolare Gerusalemme: che atmosfera respira tra i cittadini della Città Santa?
"C'è una vita apparentemente molto normale: normale nel senso che non è troppo normale perché mancano completamente i pellegrini, e Gerusalemme deserta è uno scenario abbastanza inedito, direi assolutamente inedito. Quindi c'è la gente sia palestinese, sia quella ebraica che entra in Gerusalemme vecchia per andare nei luoghi santi a pregare, per fare la spesa, però la maggior parte dei negozi sono chiusi. Quindi in città, di per sé, qui a Gerusalemme, specialmente Gerusalemme vecchia, c'è una specie di tranquillità per cui la vita quotidiana va avanti. Certo, il contesto nel quale si vive questa apparente normalità è sempre un contesto di grande allarme, perché la guerra crea sempre tensioni anche nel tessuto sociale molto, molto forti. Si può percepire anche nella gente, però soprattutto qui, dove c'è il commercio legato al turismo e ai pellegrinaggi, si soffre soprattutto la mancanza di questo, perché i negozi sono chiusi e molte famiglie vivono di questo".
Montaggio: Gianluca Maselli