"IA, lo strumento più potente per dominare la complessità"

Al secondo Festival della scienza dei dati si è parlato di intelligenza artificiale. "Ma non dimentichiamo il nostro spirito critico"

"IA, lo strumento più potente per dominare la complessità"
Tgr Rai
La platea degli studenti al teatro di Monfalcone

Non ci sono confini per le applicazioni dell'intelligenza artificiale, e per questo l'istituto di istruzione superiore ISIS Buonarroti di Monfalcone, con il supporto della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, ha organizzato la seconda edizione del Festival della scienza dei dati.

Luca Bortolussi, che insegna informatica all'Università di Trieste, spiega quanto può essere ampio il ventaglio delle applicazioni: «L'intelligenza artificiale oggi è lo strumento più potente che abbiamo per dominare la complessità. Il mare è un sistema molto complesso e l'intelligenza artificiale è uno strumento che si aggiunge a tutta la conoscenza scientifica che abbiamo e a tutti gli strumenti che abbiamo e ci permette di predire, di capire cosa succede a livello del mare, di predire come cambierà e come evolverà il mare, anche in funzione del cambiamento climatico».

Alberto Bergamin, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia: «L'intelligenza artificiale rimetterà in discussione i posti di lavoro ripetitivi, quelli che non hanno qualificazione. Quindi, bisogna formare: formare nuove professionalità».

Molteplici gli aspetti inclusi nella manifestazione. Gaetano Strano à il direttore scientifico del festival: «Abbiamo bisogno di dati, anche nel campo medico, e c'è un problema di privacy. Noi abbiamo ospitato una start up dell'area di ricerca nata dalla SISSA, che produce dati sintetici, artificiali. E questo ci consentirà di eliminare il problema della privacy».

Alla base del procedere c'è però un'avvertenza. Roberto Trotta (docente di fisica teorica alla Sissa di Trieste: «Innanzitutto bisogna evitare di umanizzare questi strumenti, cioè di cadere nella trappola di pensare che stiamo interagendo con un essere umano. E poi soprattutto bisogna evitare di prendere per buono tutto quello che ci dice, e usare un fortissimo spirito critico, che rimane il nostro strumento più importante».