Monfalcone, la centrale A2A dice addio al carbone

Fuori servizio gli impianti. Ora si pensa all'idrogeno verde

Monfalcone, la centrale A2A dice addio al carbone
TGR
Ferma definitivamente la produzione di energia dal carbone nella centrale di Monfalcone

Si ferma definitivamente la produzione di energia dal carbone nella centrale di Monfalcone, entrata in funzione alla fine degli anni Sessanta. E' arrivato infatti l'11 aprile il provvedimento del Ministero dell'Ambiente che formalizza lo stop in via definitiva ai gruppi 1 e 2 di produzione.

La Centrale, che aveva ripreso la produzione a causa del conflitto in Ucraina, aveva funzionato fino al 31 marzo del 2023, ma stava già progressivamente riducendo l'attività. A luglio scorso il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin aveva annunciato che nella centrale A2A della città non si sarebbe più prodotta energia da carbone e sempre in quei mesi era stato raggiunto l'accordo tra A2A Energiefuture e la Regione Friuli Venezia Giulia per il piano di dismissione.

L'iter prevede lo smantellamento della centrale a carbone, la creazione di un nuovo impianto per la transizione energetica a ciclo combinato con idrogeno verde e il recupero ambientale del sito industriale. Il progetto prevede fra l'altro un piano di rigenerazione urbana con la realizzazione di una nuova stazione marittima per la nautica da diporto e una passeggiata ciclopedonale turistica lungo la banchina del canale Valentinis, con un finanziamento privato da 19 milioni e mezzo di euro.

 

 

Secondo il cronoprogramma previsto dall'accordo con la Regione, il gestore dell'infrastruttura avrà ora tempo fino alla fine di giugno per predisporre e trasmettere al Ministero il programma operativo definitivo di fermata, pulizia, protezione passiva e messa in sicurezza degli impianti di produzione, delle relative apparecchiature e degli stoccaggi associati dell'impianto, che verrà poi smantellato nei mesi successivi.

 

Montaggio Gianluca Maselli