A Trieste la laurea Honoris Causa a Mattarella e Pahor

I protagonisti della riconciliazione che "hanno contribuito a trasformare la frontiera adriatica in un'area di dialogo, cooperazione e amicizia"
A Trieste la laurea Honoris Causa a Mattarella e Pahor
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Il momento del conferimento della laurea Honoris Causa

L'Università di Trieste celebra i suoi 100 anni conferendo il diploma di Laurea Magistrale in giurisprudenza al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all'ex Presidente della Slovenia Borut Pahor.

 

Borut Pahor fu il primo capo dello Stato sloveno a rendere omaggio nel 2020 alle vittime delle foibe, davanti al sacrario di Basovizza, con Mattarella. Sempre a Basovizza i due presidenti fecero lo stesso tenendosi per mano in silenzio anche davanti al monumento ai caduti sloveni fucilati dai fascisti.

 

La cronaca della giornata minuto per minuto

Hanno ripudiato il nazionalismo e perseguito la riconciliazione. Nel servizio di Antonio Di Bartolomeo e Andrea Rinaldi le motivazioni della laurea honoris causa a Mattarella e Pahor. 
 

Montaggio Gianni Toffolutti 

Le motivazioni della laurea Honoris Causa

“Le università sono il luogo del dibattito libero che deve essere al di sopra dei confini e dei contrasti tra gli stati”. Un passaggio importante questo del discorso del presidente Mattarella di fronte a un pubblico fatto di istituzioni ma anche di moltissimi studenti. A loro il compito di portare avanti il messaggio di pace, oltre gli schieramenti specie nei luoghi in cui si fa ricerca. 

Nel servizio di Anna Vitaliani l'intervista al Rettore dell'Università di Trieste Roberto Di Lenarda, immagini di Renato Orso e Andrea Rinaldi, montaggio Davide Pavanello

 

Il resoconto della visita a Trieste

Mattarella ha fatto anche un riferimento indiretto all'attualità: "Le università sono luogo di dissenso, se si recide il collegamento tra atenei dei diversi Paesi non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace." Un passaggio applaudito del suo discorso che suona come una risposta a chi chiede l'interruzione delle collaborazioni tra università italiane e israeliane. Una cerimonia sentita e partecipata quella dell'Aula Magna che ha seguito da vicino Anna Vitaliani

Immagini Renato Orso, montaggio Davide Pavanello

Il resoconto della cerimonia

Presenti due ministri, Anna Maria Bernini dell'università e Luca Ciriani dei Rapporti col Parlamento, oltre al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e al sindaco Roberto Dipiazza. Sentiamo i loro commenti raccolti da Anna Vitaliani

I commenti delle autorità

Le parole del Capo dello Stato

L'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

"Ciò che ci unisce oggi è più forte di quello che ci ha separato in passato. La Repubblica di Slovenia e la Repubblica Italiana devono essere orgogliose delle mete raggiunte in questi anni. Incontrarsi non è stato scontato e non sono mancate incomprensioni lungo il percorso, difficoltà che tuttavia non hanno impedito ai nostri paesi di progredire costantemente e lavorare fianco a fianco sui temi prioritari dell'agenda europea e internazionale. Slovenia e Italia incontrarsi hanno saputo abbattere barriere e ostacoli riuscendo a superare la nozione stessa di confine", le parole del Capo dello Stato.

Il Presidente Mattarella ha poi ripercorso la storia delle relazioni diplomatiche tra i due paesi soffermandosi sull'ingresso della Slovenia nell'Unione europea avvenuto 20 anni fa; la giornata storica della restituzione del Narodni dom alla comunità slovena che segna l'impegno per la tutela delle minoranze linguistiche prevista dalla costituzione italiana e dall'Europa.

Il Presidente ha infine ricordato che oggi, al posto del confine tra l'Italia e la Slovenia c'è l'Europa, uno spazio comune di promozione dei diritti che si nutre delle diversità. Un territorio dov'è stata scritta un'altra importante pagina della nostra storia: la capitale europea della cultura 2025. Mi auguro che questa esperienza possa essere di ispirazione per altri territori transfrontalieri nel continente europeo, dove il concetto di confine è vissuto ancora in modo conflittuale, come elemento di discriminazione."
 

Borut Pahor Rai
Borut Pahor

Lectio magistralis di Borut Pahor

"Mi è sembrato veramente meraviglioso che in così poco tempo si sia riusciti a tracciare un eccellente progetto delle due Gorizie - la capitale europea della cultura 2025. Una grande opportunità di approfondimento del rispetto, della comprensione e dell'amicizia per trasmettere il messaggio universale europeo di pace e convivenza."

Pahor ha fatto anche diverse riflessioni sulla storia e sul senso dei due monumenti di Basovizza: la foiba e il memoriale ai quattro eroi sloveni antifascisti uccisi, facendo riferimento alla relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena sui rapporti italo-sloveni tra il 1880-1956, pubblicata nel 2000 da storici italiani e sloveni.

"Tutto ciò che abbiamo fatto con l'amico e Presidente Mattarella lo abbiamo fatto perché crediamo nella pace duratura e nel sacro dovere degli uomini di Stato - ha detto Pahor ringraziando per "aver voluto confermare a lui e a tutte le persone pacifiche e democratiche di entrambe le nazioni, mediante il riconoscimento della laurea honoris causa, che, soprattutto in questi tempi turbolenti per l'Europa e il mondo, rimaniamo fedeli alla fede in un pacifico futuro comune.


 


Laudatio a cura di Fabio Spitaleri, professore di Diritto dell'Unione Europea presso il corso di Scienze Giuridiche
 

Il percorso di amicizia e collaborazione che hanno compiuto l'Italia e la Slovenia negli ultimi 10 anni deve essere un modello di collaborazione per tutta l'Europa. In occasione del centesimo anniversario dell'Università di Trieste, la comunità accademica onora i due presidenti rinnovando un impegno solenne per il nuovo secolo di vita dell'ateneo: l'impegno a coltivare secondo il loro modello di condivisione una ricerca e una docenza orientate alla verità, al rispetto dei diritti fondamentali, dei diritti dei popoli e alla costruzione dell'Europa unita.


 


Laudatio a cura Davide Rossi, professore di storia e tecnica delle codificazioni e costituzioni europee presso l'Università di Trieste

La giornata di oggi è il proseguimento di un percorso di ricucitura del tessuto sociale per fare della memoria uno strumento di condivisione e costruzione del futuro. L'università è un importante luogo nevralgico della cultura, dove si abbattono i confini e le distanze, dove viene coltivato il dialogo nel rispetto dei principi della democrazia e della tutela dei diritti dell'uomo e delle minoranze.



 

Il Rettore Di Lenarda durante il suo intervento alla cerimonia Rai Tgr Fvg
Il Rettore Di Lenarda durante il suo intervento alla cerimonia

L'intervento del Rettore Roberto Di Lenarda

"L'università deve svolgere un ruolo attivo nella capacità di restituire alla società un valore aggiunto in termini di riflessione sul senso delle cose, di capacità di analisi critica che sappia ricongiungersi costantemente al senso del bene e del male.

Auspico che i presidenti continuino ad essere guide illuminate per i nostri Paesi e per l'Europa nel suo insieme , ispirando le nuove generazioni a far germogliare la conoscenza, la libertà, la democrazia e i diritti umani."
 

 

Il Presidente Mattarella accolto dal Rettore Di Lenarda sulla scalinata dell'Università al suo arrivo a Trieste Rai Tgr Fvg
Il Presidente Mattarella accolto dal Rettore Di Lenarda sulla scalinata dell'Università al suo arrivo a Trieste

Il rettore dell'Università di Trieste Roberto Di Lenarda ha accolto il presidente della Repubblica Mattarella in cima alla scalinata del piazzale. Folta la delegazione a seguito dei due presidenti. Presenti i ministri Anna Maria Bernini (Università e Ricerca) e Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), il ministro sloveno Matej Arčon e il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga.