Inchiesta appalti: le reazioni di imprenditori e istituzioni
L'indagine della Procura isontina potrebbe provocare grosse ripercussioni nel settore delle costruzioni e del mondo politico dove non sono mancate le reazioni
Tra le aziende che hanno affidato i lavori alle società finite sotto la lente degli inquirenti c'è poca voglia di parlare.
Le indagini, d'altronde, sono ancora in corso, come ribadito dal procuratore di Gorizia Massimo Lia.
Serve però un continuo monitoraggio degli appalti: è il parere di chi si occupa di costruzioni, e che condanna comportamenti illeciti
come il Presidente dell'Ance Fvg Andrea Còmar.
Tra le realtà regionali che hanno affidato appalti alle società sotto indagine c'è Autovie Venete, per i lavori relativi ad alcuni tratti di terza corsia. "Siamo assolutamente fiduciosi nel lavoro della magistratura ha affermato il presidente della Concessionaria Maurizio Castagna - e consapevoli, per quanto ci riguarda, di aver ben operato". Gli uffici di Autovie Venete hanno fornito tutta la documentazione richiesta dagli inquirenti.
Disponibilità a collaborare anche da Aeroporto FVG Spa, che dichiara di essere parte lesa nella vicenda.
Nel mondo politico, che al momento non vede persone coinvolte, la notizia dell'inchiesta ha avuto risalto.
Se accertato l'inizio delle indagini dai lavori su Corso Italia, il Consiglio comunale di Gorizia potrebbe essere chiamato ad una Commissione d'inchiesta, commenta Marco Rossi, capogruppo del PD.
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo chiedono che il presidente Fedriga riferisca della vicenda in consiglio.
Il governatore però non intende replicare. Il potere esecutivo e legislativo - fa sapere - non ha nulla a che fare su quello giudiziario. In un'inchiesta dove gran parte è ancora secretato, il presidente della regione ha ben poco da dire, dice lo stesso Fedriga, sottolineando che le indagini riguardano fatti antecedenti alla sua elezione a governatore e di conseguenza alla nomina di commissario per la terza corsia.
Le indagini, d'altronde, sono ancora in corso, come ribadito dal procuratore di Gorizia Massimo Lia.
Serve però un continuo monitoraggio degli appalti: è il parere di chi si occupa di costruzioni, e che condanna comportamenti illeciti
come il Presidente dell'Ance Fvg Andrea Còmar.
Tra le realtà regionali che hanno affidato appalti alle società sotto indagine c'è Autovie Venete, per i lavori relativi ad alcuni tratti di terza corsia. "Siamo assolutamente fiduciosi nel lavoro della magistratura ha affermato il presidente della Concessionaria Maurizio Castagna - e consapevoli, per quanto ci riguarda, di aver ben operato". Gli uffici di Autovie Venete hanno fornito tutta la documentazione richiesta dagli inquirenti.
Disponibilità a collaborare anche da Aeroporto FVG Spa, che dichiara di essere parte lesa nella vicenda.
Nel mondo politico, che al momento non vede persone coinvolte, la notizia dell'inchiesta ha avuto risalto.
Se accertato l'inizio delle indagini dai lavori su Corso Italia, il Consiglio comunale di Gorizia potrebbe essere chiamato ad una Commissione d'inchiesta, commenta Marco Rossi, capogruppo del PD.
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo chiedono che il presidente Fedriga riferisca della vicenda in consiglio.
Il governatore però non intende replicare. Il potere esecutivo e legislativo - fa sapere - non ha nulla a che fare su quello giudiziario. In un'inchiesta dove gran parte è ancora secretato, il presidente della regione ha ben poco da dire, dice lo stesso Fedriga, sottolineando che le indagini riguardano fatti antecedenti alla sua elezione a governatore e di conseguenza alla nomina di commissario per la terza corsia.