Passioni segrete (e ora pubbliche virtù) di Giorgio Florian

A cinque anni dalla scomparsa, una mostra al civico museo d'arte racconta il percorso dell'artista e il suo grande amore per l'incisione

A 5 anni dalla morte, l'artista Giorgio Florian viene ricordato con una mostra al Museo civico d'arte di Pordenone, mostra incentrata sulla sua attività incisoria dagli anni 50 agli anni 80. Il progetto, nato per iniziativa della figlia Sara attraverso l'associazione Grab-group, è sostenuto dal Comune con il patrocinio della Regione. Nato in una famiglia di artisti (il padre era un clown, i fratelli musicisti), Florian suonava la batteria da professionista, e anche chitarra e pianoforte per diletto. Dopo gli esordi con i colori a olio, aveva trovato la notorietà con gli acquarelli. Ma la sua passione, meno nota, fu quella per l'incisione. Sono una cinquantina le opere raccolte dalla figlia. Esposte in ordine crologico, raccontano il percorso da autodidatta di Florian, dai primi passi alle ultime opere. Tra i suoi soggetti preferiti, la sua città e la sua terra. La mostra resterà aperta, a ingresso gratuito, fino al 17 febbraio.