Nessun atleta africano al Trieste run Festival, "no ai manager sfruttatori"

Stop ai professionisti dall'Africa alla mezza maratona in programma fra 10 giorni a Trieste. La decisione è dell'organizzazione che denuncia: "su questi atleti è alto il rischio da parte di manager senza scrupoli"

10.000 persone al via delle varie corse, 1.500 per la mezza maratona, ma per la prima volta senza atleti africani. La Trieste running festival, erede della Bavisela, non vedrà al via infatti professionisti provenienti dagli altipiani del Kenya, sostituiti da maratoneti europei tra cui la campionessa continentale Anna Incerti. Una scelta precisa che, secondo l'organizzazione dice stop allo sfruttamento di ragazzi tanto veloci quanto sconosciuti, che gareggiano ogni settimana in giro per tutta Europa per gettoni di presenza e premi che per la maggior parte vengono incassati dai manager, quasi tutti italiani. "L'anno scorso - spiegano dall'organizzazione- il vincitore non aveva nemmeno i soldi per pagarsi il treno per tornare a casa, nonostante il successo".  Non risultano però denunce alla Federazione a riguardo.
Il running festival si svilupperà nel weekend dal 2 al 5 maggio con una family run non competitiva da 7 km con partenza da Miramare e con la 24esima edizione della "mezza", a cui parteciperà anche Rita Giancristofaro, una dei sopravvissuti alla tragedia del ponte morandi di Genova: "Correre mi dà forza", ha spiegato la triestina di origini abruzzesi.
(nel servizio l'intervista a Fabio Carini, presidente del comitato organizzatore del Trieste run festival)