"Sfratto" a 70 migranti, alla Cavarzerani bimbi e donne invalide

L'allarme lanciato dalle onlus Oikos e Centro Balducci alla Prefettura di Udine: "E' una vera e propria deportazione"

Deportazione di famiglie intere. E' l'accusa che Oikos e Centro Balducci muovono alla Prefettura di Udine e che dettaglieranno venerdì mattina in una conferenza stampa intitolata "Deportati". E' di martedì la richiesta della Prefettura di Udine di trasferire nel giro di poche ore i 70 richiedenti asilo sotto la loro gestione alla Caserma Cavarzerani. Una soluzione che le due associazioni trovano inaccettabili, perché, sostiene il presidente di Oikos Giovanni Tonutti, cinque famiglie con otto minori non possono finire alla Cavarzerani. Oikos e Centro Balducci hanno ottenuto una proroga di 48 ore, ma preannunciano battaglie legali e un appello alle famiglie udinesi di adottare a loro volta queste famiglie. C'è anche una donna sola incinta e gravemente invalida. Sono giorni di gran lavoro alla prefettura udinese, dato che il 30 aprile sono scadute le vecchie convenzioni. Il palazzo di governo sta organizzando anche 245 trasferimenti di altrettanti richiedenti asilo gestiti dalla croce rossa e ospitati in una decina di alberghi della provincia. Solo nel pomeriggio dell'ultimo giorno disponibile la prefettura ha chiesto e ottenuto una proroga di qualche giorno, per organizzare con più calma tutti i trasferimenti. Il presidente della croce rossa udinese Sergio Meinero ha dato il via libera dopo molti tentennamenti. 
Intanto si è chiuso nei giorni passati il bando per l'accoglienza negli appartamenti, solo 700 i posti messi a disposizione dalle associazioni contro i 1100 chiesti dalla Prefettura. Un consorzio, quello composto da Oikos e Centro Balducci, ha presentato un'offerta superiore ai 21 euro al giorno imposti dal Ministero dell'Interno.
(nel servizio l'intervista a Sergio Meinero, Presidente della Cri di Udine)