I resti romani nel cantiere della ferrovia per Capodistria

Riportate alla luce le basi di quattro costruzioni

Il complesso romano sopra Antignano sorgeva a ridosso di un'importante strada commerciale che collegava l'entroterra con la costa e l'antica Tergeste. Oggi come allora, la valle dell'Ospo è un importante punto di snodo infrastrutturale: perciò le autorità di Lubiana hanno deciso di svolgere indagini archeologiche preventive sul tratto della nuova ferrovia Capodistria-Divaccia.

"A ridosso dell'antica strada romana" spiega Miha Murno, dell'Istituto Sloveno per la tutela dei beni culturali "abbiamo trovato un insediamento romano, vicino al quale si trovano anche alcune tombe. La cosa più interessante è che si tratta di un complesso che si sviluppò in un lungo periodo, presumibilmente tra il primo e il quarto secolo".

Gli archeologi sloveni hanno riportato alla luce le basi di quattro costruzioni dell'epoca: una delle quali potrebbe aver avuto una funzione religiosa. Ipotesi che deve essere ancora verificata, così come non è ancora ben chiaro l'utilizzo del forno allpinterno della più grande delle strutture emerese nelle ultime settimane.

Tra i cocci di terracotta e anfore, monete romane e fibbie metalliche rinvenute sul posto spicca un singolare turchese portafortuna, a forma di scarabeo, che risale al primo secolo: l'epoca in cui venne fondata Tergeste, e con essa gli insediamenti minori, come quello di Antignano.

Dopo gli scavi di indagine, il cantiere verrà presumibilmente ricoperto: al suo posto si sta già costruendo la strada di servizio in funzione della nuova tratta ferroviaria.