La Pordenone dei negozi e dei locali cerca strade nuove

Alla vigilia di "Incontriamoci a Pordenone", il punto su un commercio cittadino che fa fatica a ripartire

Torna nel fine settimana "Incontriamoci a Pordenone", la tradizionale festa del commercio cittadina arrivata alla sua 35esima edizione; ma per i negozi della città questo è stato un anno difficile, con almeno 10 chiusure di attività. Anche solo una passeggiata in Corso consente di notare diversi immobili sfitti: alcuni sono vuoti da anni. 

Alberto Marchiori, presidente dell'ASCOM, spiega che "queste chiusure e aperture sono dovute in alcuni casi agli affitti alti. In altri casi sono dovute all'improvvisazione professionale di chi avvia questa attività, oltre che alla crisi generale." 

"Oggi come oggi " aggiunge Marchiori "bisogna saper offrire attività nuove che vadano incontro alle nuove esigenze del mercato". 

Ma per chi chiude, c'è anche chi resiste e pure chi apre. "Abbiamo provato a rischiare ad aprire questa nuova attività a Pordenone in centro" racconta un commerciante. "Il periodo non è dei migliori: tanta gente che passeggia ma poca che compra. 

"È stato un anno complicato" conferma un altro imprenditore del centro. "Sempre di più bisogna essere presenti, bisogna mettercela tutta, e non è facile. Lo vediamo dalle porte che si chiudono, dalle serrande che scendono. La città di Pordenone adesso si sta un po rivitalizzando ma non è facile: la gente non ha disponibilità economiche..."