Casellati a Udine: "Il Fvg torni protagonista delle politiche europee"

Per la Presidente di Palazzo Madama necessaria una riflessione sui rapporti tra l'Unione europea, le Regioni e gli Enti locali e sul loro peso nell'ambito dei processi decisionali

A  Udine la Presidente del Senato Casellati ha visitato il Tempio Ossario dei Caduti della Grande Guerra. Accolta dalle autorità militari e civili, tra cui il prefetto di Udine, Angelo Ciuni, il generale di Brigata Antonio Frassinetto, comandante della Legione Carabinieri Fvg e il vicecomandante della Brigata Alpina Julia, colonnello Andrea Piovera, il sindaco, Pietro Fontanini, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, in rappresentanza della Regione, e dai rappresentanti locali dell'Associazione Nazionale Alpini, Casellati ha deposto una corona d'alloro nella cripta. Il Tempio monumentale contiene 25.000 salme di soldati italiani caduti prevalentemente lungo il fronte del Friuli orientale. Nel pomeriggio a Palazzo Belgrado ha parlato alle autorità regionali e agli amministratori locali del tema "Il modello Friuli e le relazioni con l'Unione Europea". "Questa mia visita deve essere anche un'occasione per stimolare una riflessione sui rapporti tra l'Unione europea, le Regioni e gli Enti locali e sul loro peso nell'ambito dei processi decisionali. Un'opportunità per sottolineare la necessità di un'Europa più sensibile alle profonde differenze tra le economie e le realtà aziendali delle varie Nazioni che partecipano al mercato comune e che possono accedere alle sue risorse. Un'Europa che dia più spazio e maggiori responsabilità  a chi è in prima linea nell'attuazione del diritto dell'Unione; che si apra ad un confronto più  attento con le Regioni e gli Enti locali già nella fase di definizione e di programmazione delle sue linee di intervento". Lo ha affermato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, parlando a Udine agli amministratori regionali e ai rappresentanti del territorio sul tema ''Il modello Friuli e le relazioni con l'Unione europea". "Oggi - ha precisato Casellati - questo non succede. Oggi il Friuli - così come ogni altra Regione - è tagliato fuori dai processi decisionali e dalle strategiche fasi di elaborazione delle politiche di coesione. Ecco perchè guardo con particolare favore ai lavori del Comitato europeo per le Regioni sullo sviluppo di una sussidiarietà attiva, nell'auspicio che si traducano quanto prima in una più funzionale revisione degli ambiti di competenza di tutti i soggetti coinvolti. Questo è il percorso che dovremmo intraprendere; questi gli spunti su cui riflettere insieme; questi gli obiettivi  - ha concluso - che dovremmo prefiggerci per un Friuli ancora più forte, un'Italia più ricca, un'Europa più vicina ai cittadini".