Il meteo estremo mette a nudo la fragilità idrogeologica del territorio

La comunità scientifica punta il dito sulle cause naturali ed antropiche

Un anno fa toccò alla montagna, ora invece alla fascia costiera con l'eccezionale ondata di acqua alta che ha sommerso Muggia e Trieste, Grado e Lignano, erodendo gran parte del litorale. La sua portata ha superato le previsioni del sistema di sorveglianza delle maree regionale che stimavano l'acqua potesse raggiungere i 140 cm sul livello del mare: in realtà è salita a 173 cm. 
Nelle città che affacciano sul mare in regione, a fare da sentinella sull'alta marea in arrivo l'altra notte c'erano gli idrometri di marea oltre alle boe per la misurazione dell'altezza delle onde collegate col sistema regionale di Protezione Civile. Ma nonostante i presidi approntati non si è potuto contenere l'acqua. Ampiamente previsto invece il fenomeno dell'innalzamento delle acque e della subsidenza delle città costiere un problema sul quale da anni si sta cercando di sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni. A Trieste uno studio commissionato dal Comune 15 anni fa proprio ai ricercatori dell' Ogs prevedeva lo stesso scenario verificatosi ieri nelle zone a rischio della città.
(nel servizio le interviste a Florance Colleoni e a Franco Coren, ricercatori Ogs Trieste)