Risarcimento Rasman, la Cassazione rigetta il ricorso della famiglia

Confermata la sentenza che in secondo grado obbliga il Viminale a versare 1,2 milioni. La richiesta era di 8 milioni. Il legale: "Faremo ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo"

E' stato respinto dai giudici della Corte di Cassazione il ricorso dei famigliari di Riccardo Rasman - il disabile psichico morto a Trieste nell'ottobre del 2006 dopo un'irruzione della polizia in casa sua - per ottenere un risarcimento di otto milioni di euro contro il milione e 200mila euro ottenuti in primo grado dal Ministero dell'Interno.

La decisione della Corte ha confermato il giudizio di secondo grado.

Una sentenza che non soddisfa il legale della famiglia, Claudio FIlippi, che preannuncia ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il legale ritiene il caso Rasman ancora più grave di quello Aldovrandi per il quale lo Stato ha pagato circa il doppio. "Non sono stati riconosciuti il danno derivante dalla morte, il danno terminale e il grado patrimoniale".

In sede penale tre poliziotti erano stati condannati in via definitiva nel 2011 per eccesso colposo di legittima difesa, causando la morte di Rasman per asfissia di posizione. In sede civile invece era stata archiviata la richiesta di due milioni di euro ai due vigili del fuoco che avevano aiutato gli agenti nell'intervento.