Tutti i concerti per due, tre e quattro pianoforti di Bach a Pordenone

Al Teatro Verdi i Solisti Filarmonici Italiani diretti da Federico Guglielmo hanno proposto un ascolto non comune, in un evento servito anche a presentare alla città il lavoro della Fazioli

Siamo negli anni Trenta del Settecento, a Lipsia, in Germania. Johann Sebastian Bach è diventato direttore del Collegium Musicum, e insieme a due dei suoi fenomenali figli organizza e tiene concerti in un elegante locale del centro, il Caffè Zimmermann. L'uomo della musica religiosa e delle cantate esce dunque dalla chiesa, e produce - tra l'altro -  sei fra i più perfetti capolavori della musica occidentale: i suoi Concerti per due, tre e quattro clavicembali.

Ieri sera (13/12/2019), al Teatro di Pordenone, la rara occasione di ascoltarli tutti insieme, nelle versioni pianistiche affidate a Maurizio Baglini - responsabile del programma musicale del Verdi - Gianluca Luisi, Andrea Padova, Marco Scolastra e Marcello Mazzoni, e ai Solisti Filarmonici Italiani diretti da Federico Guglielmo.

Concerti che sono in realtà trascrizioni, da proprie pagine precedenti ma anche dall'amatissimo Vivaldi: è il caso dello spettacolare lavoro che ha aperto la serata pordenonese, con quattro pianoforti tutti insieme a contendersi gli spazi sonori. Anche un bel vedere, tra l'altro, con gli strumenti Fazioli (che sono una specie di Ferrari con i tasti) a luccicare sul palco.

Perché la serata voleva essere anche il primo incontro ufficiale tra il teatro pordenonese e il lavoro della fabbrica di Sacile: raccontato dallo stesso patron Paolo Fazioli, insieme a Baglini, prima che la parola passasse alla musica.