Morto al Cpr, indagine per omicidio

L'ipotesi di accusa è di omicido volontario. Non ci sono ancora indagati. Disposta l'autopsia sul corpo del georgiano morto. Proteste all'esterno del Centro

Dentro il fumo che spunta dai tetti del Centro per i rimpatri di Gradisca d'Isonzo, fuori gli attivisti no-Cpr in corteo che incitano alla rivolta. Domenica 19 gennaio, il giorno dopo la morte di Vakhtang Enukidze, il georgiano di 37 anni trattenuto nella struttura, la tensione rimane altissima. Lo dimostra il video che ritrae un intervento dei carabinieri in assetto antisommossa girato di nascosto all'interno e fatto filtrare ai gruppi antagonisti. Il procuratore capo di Gorizia, Massimo Lia, intanto assicura che le indagini per la morte dell'uomo proseguono intensamente.

Il fascicolo è aperto per omicidio volontario e al momento non ci sono indagati. Si raccolgono testimonianze, documenti e ogni altro elemento utile per ricostruire quanto accaduto nei giorni precedenti, anche i video delle telecamere di videosorveglianza. Cruciale l'esito dell'autopsia che potrebbe tenersi già lunedì 20 gennaio: dalla prima ispezione il medico legale non si è sbilanciato sulle cause della morte. Il georgiano era stato arrestato martedì 14 gennaio per aver malmenato un compagno di stanza. Giovedì 16 era tornato nel Cpr dopo la convalida dell'arresto in attesa del rimpatrio. La mattina di sabato 18 gennaio il malore, poi la morte in ospedale, per cause ancora da chiarire.

Domani al Cpr è atteso il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, che parlerà con le 65 persone trattenute all'interno. Insieme a lui il prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello. "La presenza del Garante nazionale vuole assicurare che la vicenda sarà seguita in ogni suo aspetto da un organismo indipendente", si legge in una nota. La situazione di Gradisca preoccupa la sindaca Linda Tomasinsig, intervistata nel servizio, perché dopo un mese di attività ci sono stati atti di autolesionismo, fughe fallite e riuscite, un tentativo di suicidio e ora anche un morto. E nei prossimi mesi gli ospiti forzati dovrebbero salire a 150.