Ferriera, altoforno spento fra un mese

Definiti, in una riunione a Trieste, i passi per il processo di spegnimento dell'area a caldo. Impegnati i tecnici che hanno già lavorato a Piombino

L'avvio del procedimento che porterà allo spegnimento dell'area a caldo è probabilmente una questione di giorni.

I tecnici di Arvedi sono in attesa dell'arrivo dei materiali di fermata che tecnicamente vengono definiti "componenti impiantistiche aggiuntive per la messa in sicurezza della fermata dell'altoforno", dopodiché si procederà con la fase preliminare: lo spegnimento delle fiamme sul nastro dell'agglomerato dove si compatta il minerale diretto all'altoforno, che sarà definitivamente spento tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo.

In ogni singola fase il team tecnico dell'azienda che si avvale dell'esperienza acquisita nello spegnimento dell'altoforno  di Piombino, che con Taranto è uno dei più grossi centri siderurgici italiani, sarà affiancato dagli esperti dell'azienda sanitaria, dell'Arpa e dei vigili del fuoco per prevenire eventuali criticità.

Gli esperti dell'Arpa monitoreranno la situazione delle emissioni, del rumore e delle acque. 

Le ultime a spegnersi saranno le caldaie che producono il vapore che viene mandato alla vicina Linde Gas che a sua volta fornisce azoto per mantenere l'attività dell'impianto in sicurezza. La ferriera continuerà a consumare il minerale stoccato, ma ne consumerà solo quanto serve per questa fase; il resto sarà smaltito o rivenduto. 

Lunedì nuovo tavolo tecnico, dedicato alla sicurezza, che sarà ospitato dalla Prefettura.