L'auto col freno tirato. Pochi acquisti nuovi, tanti vanno sull'usato

Al SamuExpo di Pordenone i segnali della crisi del settore. A pagare sono le imprese delle subforniture. Ma la via per farcela c'è, ed è sempre quella dell'innovazione e della ricerca

I numeri dell'ultimo trimestre 2019 per la metalmeccanica sono di vera crisi. In particolare per il settore automobilistico.

Nel 2019 più passaggi di proprietà che acquisti di auto nuove. Soffrono le piccole imprese sub fornitrici di grandi aziende, soprattutto tedesche.

L'innovazione rimane la carta più vincente per rasserenare il cielo della crisi. Tra le 70 imprese friulane presenti al SamuExpo, il salone dell'industria di Pordenone, una delle novità è quella della tecnologie additiva. Dal tornio alla stampa 3d del metallo per dare vita a forme geometriche impensabili fino a qualche anno fa.  

A fare da catalizzatore delle imprese regionali, Comet, il gruppo di imprese del Friuli Venezia Giulia che rappresenta gli interessi di 3.800 imprese e di oltre 58mila occupati, per un totale di quasi 6 miliardi di export all'anno.

La stagnazione dei volumi produttivi si può combattere anche con il "fare squadra". Piccole e medie imprese, altamente specializzate e flessibili, che si riuniscono in rete di impresa: sono sei al salone di Pordenone, per essere più attrattive all'estero.