Ripartenza: cancelli aperti anche alla Siap di Maniago

Per ora in servizio solo 40 dei 400 dipendenti. Se tutto andrà bene, a pieno regime a fine maggio. "Necessario ripartire per evitare che i nostri clienti si rivolgano alla concorrenza"

"Dopo un mese a casa si era persa l'abitudine di lavorare, comunque siamo ripartiti..."
Primo giorno di lavoro dopo un mese di stop alla Siap di Maniago, azienda del gruppo Carraro, eccellenza per la produzione di componenti e ingranaggi.

Ingressi scaglionati con misurazione della temperatura, consegna di kit con i dispositivi di protezione e distanze anti-contagio nelle postazioni di lavoro e nelle aree comuni.

Ripartenza per ora a ranghi ridotti, con 40 dipendenti sui 400 totali, e l'obiettivo di arrivare a regime da fine maggio.

La sicurezza dei lavoratori è garantita da un protocollo molto dettagliato anti-contagio che parte dalla misurazione della temperatura all'ingresso alla distribuzione delle mascherine e tutta una serie di dettagli a seconda delle postazioni.

C'è voglia di ripartire anche tra gli operai, che in fabbrica -spiegano- si sentono sicuri.

Lo stop ha avuto costi enormi, con gli impianti a ciclo continuo fermi ma mantenuti in temperatura. E il rischio concreto di perdere i mercati di Nord Europa e Stati Uniti. Per l'azienda dunque una ripartenza fondamentale.

Nel servizio, l'intervista a Paolo De Col, direttore dello stabilimento maniaghese.