Fra Moruzzo e Drenchia una distanza di 16mila euro di reddito pro capite

I due Comuni sono il più ricco e il più povero del Friuli Venezia Giulia stando alle dichiarazioni dei redditi. Nella "beverly hills" friulana si arriva a una media di 28.500 euro a testa. A Drenchia si sfiorano a malapena i 12mila

A prima vista un comune come tanti altri: 2500 abitanti su 18 chilometri quadrati, più o meno nella media del Friuli Venezia Giulia. Eppure Moruzzo, ancora una volta, svetta in una speciale classifica: quella delle dichiarazioni dei redditi.

Questo gruppo di case sulle colline a nord di Udine si conferma la mèta scelta da tanti calciatori e imprenditori che lavorano nella zona. Risultato: i residenti di questa specie di beverly hills friulana, fatte le dovute proporzioni, hanno un reddito imponibile medio di quasi 28.500 euro (l'anno scorso erano 27.500). Ben 3mila in più della medaglia d'argento Pagnacco.

Seguono Udine, Campoformido, Duino Aurisina e Pordenone. Chiude la classifica Drenchia, dove non si arriva ai 12mila euro medi, preceduta con 14.500 da San Floriano, Grimacco e Forni di Sotto, tutti comuni dove c'è una alta incidenza di pensionati.

Trieste si trova nella parte alta della classifica con 23.100 euro, più indietro Gorizia a 20.600. 

Se allarghiamo lo sguardo sui dati delle dichiarazioni 2019, rielaborati dall'Ires Fvg, possiamo farci un'idea della situazione del Friuli Venezia Giulia nell'economia dello stivale.

A livello nazionale siamo noni, 22.561 euro di reddito complessivo medio (calcolato quindi prima di eventuali deduzioni o detrazioni ). Davanti a noi ci sono tutte le regioni del nord più il Lazio, in una graduatoria come sempre dominata dalla Lombardia. Sempre a livello nazionale, Trieste si segnala come 11esima provincia in assoluto per reddito dei residenti (ma l'altr'anno era ottava), seconda del nordest dopo Bolzano.

Infine una buona notizia dal numero di dichiarazioni: aumentano ancora i contribuenti, e quindi gli occupati, dopo il calo degli anni della crisi. Le dichiarazioni sono circa 934mila, con i subordinati che hanno tagliato il traguardo simbolico del mezzo milione.