"Pronti a ripartire": anche Tarvisio chiede tempi brevi

Una rappresentanza delle partite Iva ha incontrato il sindaco, che ha illustrato le iniziative di sostegno. Intanto commercio in picchiata senza austriaci e sloveni

Erano una cinquantina le partite iva, delle 600 complessive di Tarvisio, arrivate di fronte al comune per consegnare simbolicamente al sindaco Renzo Zanette le chiavi delle loro attività. Non tutto va bene, questo il loro slogan. Una delegazione è stata ricevuta nella sala consiliare dove sono state illustrate tutte le iniziative messe in campo dall'amministrazione per venire incontro a chi ha l'attività chiusa da mesi.
A nome del popolo delle partite Iva ha parlato Mauro Cestaro che si dice pronto e sicuro nel riaprire attività.
A soffrire, oltre a quella turistica, è l'anima emporiale del centro della Valcanale dove la differenza commerciale la segnano le frequentazioni di austriaci e sloveni. Nel principale supermarket di zona non era infrequente, nei week end ante coronavirus, trovare le code all'ingresso, code che non ci sono più e il gruppo segna un regresso di fatturato di quasi il 40 per cento.
Al valico di Coccau, che alle 18 viene sbarrato fino al giorno dopo, i numeri parlano chiaro. Francesco Piussi gestisce il primo bar in territorio italiano, il novanta per cento dell clientela era austriaco, e ora dovrebbe aprire per quel dieci per cento: del tutto antieconomico.