Cassa integrazione in deroga, il punto con l'INPS

Il mondo del lavoro è in sofferenza, nonostante le riaperture di molte aziende. Soffrono soprattutto il commercio e gli esercizi pubblici, spesso ditte con pochi dipendenti che faticano a ricevere gli ammortizzatori sociali

Sono 6.725 lavoratori del Friuli Venezia Giulia che hanno presentato alla Regione la domanda di cassa integrazione in deroga, di queste ne sono state approvate e comunicate all'Inps solo 2 su 10. 

 - A oggi l'istituto ha già gestito e quindi autorizzato il 91,4% delle domande che ci sono transitate della Regione - spiega Paolo Sardi, direttore INPS per il Friuli Venezia Giulia -. Per il pagamento invece siamo al momento attorno al 40% delle domande che noi abbiamo autorizzato: occorre ovviamente il coinvolgimento delle aziende che ci devono mandare pure la documentazione necessaria per consentirci pagamento.

Per gli altri l'attesa è ancora lunga. E tra i lavoratori dipendenti chi fa domanda di cassa in deroga è il più fragile. L'iter burocratico è lungo,e  molti controlli che portano via tempo sono pensati per bloccare eventuali truffe e così un po' tutti ci vanno di mezzo.
 
-  Il flusso di gestione, non solo nella cassa in deroga ma anche nelle altre prestazioni assistenziali, in quest'ultimo mese è stato nettamente superiore a tutto quello che è stato lavorato negli ultimi cinque anni - racconta Sardi. - Abbiamo attivato una task force composta da 40 persone, che rappresenta più del 10% del personale di questa regione, incaricata di gestire questo tipo di prestazioni. 

Il governo nazionale ha annunciato ancora molti mesi di cassa integrazione alle aziende chiuse per Coronavirus, ma se ora ci vogliono due o tre mesi per avere i soldi, da qui in avanti l'attesa sarà più breve.

- Non sarà necessario ricevere nuovamente le stesse comunicazioni legate al lavoratore - spiega Sardi - quindi si può presumere che queste prestazioni miglioreranno.