Inail, le denunce: quasi in 700 si sono infettati al lavoro

In Friuli Venezia Giulia l'1,8 per cento dei casi. Ma con la chiusura delle attività per l'epidemia gli infortuni sono calati di un terzo

Infortuni sul lavoro, il coronavirus ha portato a oltre 37 mila e 300 denunce in italia, di cui l'1,8 per cento in regione (672 denunce). Dati aggiornati al 4 maggio, inizio della Fase 2. Il settore più colpito quello della sanità e dell'assistenza sociale, oltre il 72 per cento. Il Friuli Venezia Giulia però è una delle sei regioni in italia nelle quali non ci sono state denunce per vittime sul lavoro a causa del virus. Nel servizio l'intervista con Fabio Lo Faro, direttore regionale dell'Inail.
La Fase 2 è coincisa con la pubblicazione da parte dell'Inail del documento tecnico poi adottato da governo e parti sociali con le nuove misure per il contenimento del contagio nei luoghi di lavoro. L'ente però non ha compiti di vigilanza. Il documento è diviso in due parti: la prima definisce i rischi a cui sono esposti i lavoratori, la seconda detta linee guida generali. Tra le misure da adottare, la più contestata è quella riguardante la rimodulazione degli spazi di lavoro e in particolare i 4 metri quadrati per persona, che mettono in crisi i locali più piccoli. Il virus e la conseguente chiusura delle attività ha portato a una drastica riduzione delle denunce di infortuni sul lavoro, circa il 30 per cento.