Tutti al mare, ecco le regole da seguire a Trieste

Il Comune ha presentato le nuove misure messe in campo per far rispettare le misure anti-coronavirus. A ricordarle, anche dei cartelli illustrati

Centocinquanta cartelli in una estate particolare sul litorale di una città particolare come Trieste, dove la riviera è fatta di piattaforme di cemento, marciapiede e massi. Lunedì qui parte la stagione balneare e quei 150 cartelli sintetizzano le regole sotto le quali il rischio è alto.
Un metro di distanza fra le persone e un metro fra gli asciugamani. Un metro e mezzo fra le sdraio, 3 metri e mezzo fra gli ombrelloni (in quelle rare situazioni in cui al mare a Trieste ci sono ombrelloni).
Le mascherine: non sono obbligatorie se si sta distesi o seduti. Ma se ci si muove, sì.

Barcola nei momenti clou dell'estate è pienissima. Ora, il timore nel far viaggi e la stessa crisi economica potrebbero portare qui anche più persone del solito. Il rischio che il lungomare diventi ingestibile per caos ed assembramenti è alto, e il Comune l'avverte come spiega nel servizio l'assessore comunale Lorenzo Giorgi. Per questo il Comune sta stipulando convenzioni con i volontari delle associazioni di Carabinieri, Polizia penitenziaria, Vigili del fuoco, polizia di stato e finanzieri: dalla Pineta al Bivio di Miramare offriranno un "servizio di cortesia": niente sanzioni, ovviamente, ma se è il caso ricorderanno le regole su distanze e mascherine, e aiuteranno a prevenire sanzioni da parte delle forze dell'ordine che, anche esse, non faranno mancare la loro presenza.

Trieste spera di in una estate serena, se non normale. E spera anche in qualche turista. Anche l'assessore Giorgi manderà la sua cartolina al governo di Vienna.