Commercio a Pordenone, "metà delle imprese a rischio"

Le storie di chi ha investito e non sa se riuscirà a riaprire. Marchiori (Ascom): "Servono contributi a fondo perduto su affitti e finanziamenti"

"Noi siamo due soci, due famiglie, poi ci sono i nostri dipendenti, abbiamo tutti debiti spese da pagare bollette..." Il racconto è dei titolari una storica osteria con cucina a Porcia. Una delle tante storie di piccoli imprenditori con l'acqua alla gola, tra mancati introiti, affitti e dipendenti da pagare. E la paura ora è per il futuro. Impossibile pensare di "starci dentro" con lavorando con la metà dei coperti. 

Per molti il rischio di non farcela è concreto, conferma Alberto Marchiori, presidente di  Ascom Confcommercio, che stima "almeno un 50 percento di chiusura delle nostre aziende se da parte dello Stato non ci sarà un contributo sugli affitti e finanziamenti a fondo perduto per le persone che hanno tenuto chiuso fino ad oggi."

Un altro racconto, da un centro yoga di Pordenone: "siamo aperti da un anno, spiegano i titolari, e a bilancio abbiamo già due mesi di chiusura. Siamo in reale difficoltà, non c'è nessuno che ci sta dando un aiuto e non abbiamo certezze. Impossibile anche lavorare con metà delle entrate, sarebbe una difficoltà ulteriore.

E chi avrebbe investito, creando economia e lavoro, ora deve fare marcia indietro. Come un centro estetico a Porcia, dove ci raccontano: "io prima di chiudere mi stavo organizzando per aprire un centro ancora più grande qusto mi sta bloccando ci vorranno almeno a due anni per recuperare tutte le spese."