Calcio professionistico, l'incertezza continua

Allenamenti in gruppo il 18 maggio, ripresa dei campionati ancora tutta da definire. Verso lo stop la serie C, ma con il problema delle promozioni

L'unica data certa finora è quella del 18 maggio, ripresa degli allenamenti di gruppo. L'incontro fra la Federcalcio, con il presidente Gravina, e il comitato tecnico scientifico è servito a definire le linee guida del protocollo sanitario, che poi la Federazione dovrà presentare, perfezionato, al Governo. Il punto più critico sembra essere quello legato alla quarantena per i "contatti stretti" di un eventuale nuovo positivo: a cosa succederebbe, in sostanza, se un giocatore si dovesse ammalare in ritiro o durante il periodo delle partite. L'incontro nei prossimi giorni fra il primo ministro Conte, Gravina e il Presidente della Lega Calcio Dal Pino dirà qualcosa in più sul possibile via al campionato. 

Intanto al centro sportivo dell'Udinese continuano le corse per una decina di bianconeri. Ekong, Stryger Larsen, Nuytinck, Samir e Walace, ritornati in patria durante la fase 1, termineranno la quarantena il 17 maggio. Ci si chiede come dopo una pausa di oltre due mesi, questi giocatori possano, dopo due settimane, essere in grado per giocare una gara di campionato. 

Tra le società di serie B, il Pordenone è tra quelle che crede di più alla ripresa. Con i neroverdi, soltanto altre sei squadre hanno ricominciato con gli allenamenti individuali. 

Scenario più chiaro invece per la Triestina perché la serie C sembra avviata allo stop del campionato. Dall'assemblea della Lega Pro, le proposte del Consiglio direttivo da presentare al Consiglio federale dei prossimi giorni per la determinazione delle promozioni: salirebbero le prime tre classificate nei gironi al momento della sospensione, con criteri da stabilire per la quarta promossa e per un'eventuale serie c d'elite la prossima stagione. Carpi, Reggiana e Bari però sono già pronte a fare ricorso