Occupazione e attrattività, università regionali in crescita

Nel rapporto Almalaurea i nostri atenei in luce: a Trieste la laurea magistrale frutta il posto dopo un anno al 75%, a Udine la triennale al 60

Maggiore regolarità degli studi, abbassamento dell'età alla laurea, più tirocini curriculari: l'indagine annuale del consorzio universitario Almalaurea sul profilo e la condizione occupazionale degli studenti universitari italiani dipinge per il 2019  un quadro in netto miglioramento rispetto gli anni precedenti. In questo panorama i due atenei regionali presentano risultati di rilievo in ben definiti settori. 
Per quel che riguarda il lavoro, alla fine dei corsi di studio, dopo un anno il 75,5 per cento di chi ha ottenuto la laurea magistrale all'Università di Trieste, sia di primo che di secondo livello, ha già un'occupazione. La media nazionale è 71,7.  A 5 anni dal conseguimento della laurea di secondo livello, il tasso di occupazione sale al 92,2 percento, con la media nazionale all'86,6.
Altro fiore all'occhiello, l'attrattività: 5,2 percento laureati di nazionalità estera contro la media nazionale del 3,7: quasi la metà in ogni caso proviene da fuori regione, la media nazionale è 30.
All'ateneo di Udine, considerando stavolta la totalità dei corsi, a un anno dalla laurea il 59,8 percento degli studenti risulta occupato, a fronte del dato nazionale del 53,5. Per quel che riguarda le lauree magistrali biennali a un anno è occupato l'85,1 percento dei laureati contro un valore nazionale del 74,8.
Fra gli ambiti di studio, spiccano il tasso di occupazione del cento per cento per i laureati in biotecnologie agrarie, informatica, ingegneria elettronica, ingegneria per l'ambiente e per il territorio, matematica, scienze dell'economia. 
Il rapporto Almalaurea ha riguardato quasi 650 mila laureati di primo e secondo livello di 76 università italiane.