L'immenso Gassman e i suoi giorni al Politeama

Venti anni fa la scomparsa del grande attore, che scelse di portare proprio a Trieste il suo ultimo talk show d'addio. L'intervista di allora

Indimenticabile, a 20 anni dalla scomparsa, Vittorio Gassman, il mattatore, manca a tutti. ll mondo lo sta celebrando, e anche Trieste lo vuole ricordare, con affetto. Lo stesso che lui dedicò alla città, scegliendo di portare in scena, proprio con lo stabile del Fviuli Venezia Giulia il suo ultimo spettacolo teatrale. Un omaggio a una città che amava, e a un teatro che, il Politeama Rossetti, nel quale disse di sentirsi a casa, e che lo ricorda con una targa nel foyer a lui dedicato.

Erano i primi di ottobre del 1996, quando debuttò con suo talk show d'addio, 'Anima e corpo' di cui era autore, regista e protagonista. Fu un trionfo, replicato poi anche a Udine. Uno di quegli spettacoli dove i fortunati possono ancora dire "io c'ero". Gassman usciva da un periodo non facile della sua vita, umana e professionale. Aveva 74 anni quando arrivò a Trieste, un porto sicuro, lo definì. Arrivò con la sua compagnia, c'erano  Luciano Lucignani, Attilio Cucari, Marco Alotto, Emanuele Salce, figlio di Luciano, e Antonetta Capriglione. Uno spettacolo antologico, da mattatore, dove Gassman si affidò ai suoi autori più cari: da Sofocle a Shakesperare, da Brecht all'amato Kean.