Ovazioni per D'Agostino che invita all'unità: "Usiamo la testa"

A Trieste i lavoratori portuali accolgono con affetto il presidente attualmente decaduto. Tolti i blocchi, nuova manifestazione sabato 13

Una ferita per il porto, una ferita per l'intera città. Lo aspettano come uno di loro i portuali di Trieste, il primo di una grande famiglia in cui sono tutti decisi a non fare a meno di lui.

Zeno D'Agostino parla in una veste inedita. Non è più presidente, eppure di fatto è il capo di questi lavoratori. E li invita all'unità, a smettere la rabbia, perché ora è il momento della freddezza e della razionalità. "Siamo nella fase due, dobbiamo usare la testa e mettere da parte la rabbia -ha detto ai lavoratori del porto-. Sarà una battaglia lunga legale. Bisogna essere uniti e lucidi". Ed è lui stesso ad avallare un desiderio che serpeggia forte, quello di allargare il moto di reazione coinvolgendo l'intera città.

Il sindaco di Trieste Dipiazza, arrivato poco dopo, garantisce che riportare D'Agostino alla testa del Porto è anche la sua battaglia. Una battaglia ora in mano agli avvocati che lunedì presenteranno il ricorso al Tar del Lazio.