Come una macchina del tempo, ecco l'uomo che costruisce strumenti antichi

Si chiama Paolo Zerbinatti. A volte sono copie fedelissime di esemplari reali, altre volte sono ricostruzioni basate su documenti d'epoca. In mostra a San Vito al Tagliamento, a Palazzo Rota

"Io con il legno ci parlo perché bisogna che il legno risponda e mi dica in quale parte dello strumento deve andare".

Paolo Zerbinatti, studioso e musicologo, costruisce strumenti d'epoca. In molti casi, si tratta di copie esatte di originali presenti in musei e collezioni, in altri di complesse ricostruzioni ottenute da documentazione iconografica e trattatistica.

Alcune delle sue creazioni si sono potute ammirare nella mostra "Macchine per ricreare i sogni" a Palazzo Rota di San Vito al Tagliamento organizzata dall'associazione Antiqua, nell'ambito del festival di musica antica Perle 2020.
 
"La storia di questi strumenti è variabile, in certi casi nascono da ricostruzioni fedeli di originali esistenti, in molti altri casi invece è necessario un lavoro di integrazione da molte fonti perché gli originali purtroppo si sono persi nel tempo, questo vale soprattutto per gli strumenti medievali. Si integrano fonti iconografiche archeologiche, documentarie, trattatistiche. Mettendo insieme tutto, credo si riesca ad avere un'immagine abbastanza fedele", dice Zerbinatti.

Tutti gli strumenti sono costruiti per essere usati, e sono apprezzati da musicisti in tutta Italia e all'estero.

"Tutti questi strumenti nascono per essere utilizzati per concerti e dischi in Italia e all'estero. Li presto, li affitto e li faccio vivere attraverso le mani di chi li sa suonare".