Turismo a Trieste, una timida ripresa

Resistono meglio i "bed and breakfast", mentre continua la crisi degli alberghi, pieni solo a metà - quando va bene - anche nei fine settimana e a Ferragosto

Comincia a riprendere forza il turismo a Trieste, anche se timidamente.

A Piazza dell'Unità, il salotto della città, l'affluenza non è quella degli scorsi anni, in compenso Barcola e le altre spiagge della provincia fanno il pieno. 

A resistere meglio  sono soprattutto i 'bed and breakfast'. "Giugno è stato un disastro" dice Fulvia Ercoli, la vicepresidente di 'B&B Italy' per il Friuli Venezia Giulia. " A luglio pian pianino è un po' ripresa l'attività; e agosto - fino a Ferragosto, però, quindi al massimo fino al 15-20 agosto - sta andando bene, più o meno come l'anno scorso."

Le strutture alberghiere, invece, continuano a soffrire, nonostante l'incentivo del bonus vacanze: "C'è ancora un 15% di strutture che sono rimaste chiuse" spiega Guerrino Lanci, il presidente di Federalberghi Trieste. "Il tasso di occupazione delle camere durante la settimana è intorno al 25%; va un po' meglio nei fine settimana, dove si raggiunge il 40, e a volte il  il 45%. Purtroppo, sia in questo weekend sia in quello di Ferragosto, al momento, il mio albergo non è al completo."

Per attirare più clientela, gli alberghi hanno abbassato i prezzi: per una doppia a 4 stelle in pieno centro, in questi giorni si può pagare anche 80 euro. 

Sul fronte ristorazione, "sta recuperando soprattutto chi lavora con i triestini" spiega Federica Suban di Fipe Trieste, mentre "continua a soffrire chi ha una clientela prevalentemente turistica o in smart working."

Una boccata di ossigeno arriva dal bonus ristorazione contenuto nel "Decreto agosto": i ristoranti che hanno subito una perdita di almeno il 25 per cento da marzo a giugno potranno usufruire di un contributo a fondo perduto per l'acquisto di materie prime italiane.