Accardo a Trieste, musica dopo la pandemia

Il formato scelto per la ripresa post-covid, nella rassegna organizzata a Portopiccolo con la società dei concerti di Trieste, è stato quello del quartetto d'archi

A quasi 79 anni, la voglia di sfidare il pubblico è sempre la stessa. Salvatore Accardo si ripresenta per la prima volta dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia. Un pezzo di storia della musica italiana e non solo, nell'archetto di questo musicista torinese, che debuttò a 13 anni suonando i capricci di Paganini, e che poi ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, suonando tutto il repertorio, da Vivaldi ai moderni, con molti compositori contemporanei che gli hanno affidato le loro opere. 

Il formato scelto per la ripresa post-covid, nella rassegna organizzata a Portopiccolo con la società dei concerti di Trieste, è quello del quartetto d'archi. Con due pagine di Boccherini e Paganini, pensate soprattutto per mettere in evidenza la tecnica del solista, ma anche con il quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, una delle pochissime pagine di questo tipo del compositore di Busseto, scritto ai tempi dell'Aida. Compagni di avventura di Accardo, Laura Gorna al violino, Francesco Fiore alla viola e Cecilia Radic al violoncello.