L'eredità di Esof

Terminato il grande evento scientifico, in porto vecchio si punta ad altri progetti per riutilizzare l'area ancora abbandonata

Con Esof il Porto Vecchio è già cambiato, e quel piccolo pezzo fra i Magazzini 27 e 28 che ha ospitato il forum scientifico è una sorta di prototipo di ciò che può essere riprodotto e moltiplicato nel resto dell'immensa area ancora abbandonata.

La base giuridica per il riuso di questo quartiere ombra della città, è la variante al piano regolatore. Ha ricevuto il via libera dalla Regione; fra settembre e ottobre torna al Comune per un passaggio in commissione e poi per il voto definitivo del Consiglio.

Tappa successiva, la formalizzazione del Consorzio di gestione dell'area, fra Comune, Regione e Autorità portuale.

Nel frattenpo il sindaco Dipiazza ha continuato a ricevere manifestazioni informali d'interesse da investitori anche esteri, da aziende hitech e da imprese dell'alta finanza. E ovviamente c'è l'interesse dei costruttori per alberghi, marine, impianti sportivi e per quella quota di edilizia residenziale che sarà consentita.

La Regione è interessata a due magazzini per stabilirvi uffici, sarebbero quelli in testa alla prima e alla seconda fila dal lato delle antiche porte, verso la Stazione; in cambio si accollerebbe la costruzione di rete fognaria, acquedotto, rete elettrica, illuminazione, gas, e di strade e parcheggi.

Insomma chiuso Esof, si apre una partita molto più importante. E siccome il tema ha una spiccata valenza politica, non è escluso che sarà proprio la prospettiva delle imminenti elezioni comunali di primavera a imprimere una accelerazione.

Intanto da subito dovrebbero partire i lavori (da nove milioni di euro) per l'asse viario che collegherà la rotatoria su Viale Miramare alla Stazione. Sarà il viale principale del futuro quartiere, e poterlo percorrere per entrare o uscire dalla città significherà già appropriarsi almeno un po' di questo territorio.